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·24 décembre 2025
đźđč Grifo: âPronto a tutto per la Nazionale, sogno di ritornare. Alla prima chiamata di Mancini tremavoâ

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Vincenzo Grifo, che sta trovando ancora il modo di stupire tutti in Germania, dopo lâesperienza in Nazionale Ăš tornato a parlare dellâItalia e del suo sogno di ritornare a vestire lâazzurro. Riprendiamo le sue parole da gianlucadimarzio.com:
Vita â âAnche avendo vissuto 32 anni qua, la famiglia rimane italiana. A casa mia non ci sono cose tedesche: prendo prodotti italiani e mia moglie cucina solo allâitaliana. A casa si parlava italiano, si mangiava italiano, ci si vestiva allâitaliana. Qua avevo tutta la famiglia, anche i nonni dalla Sicilia e dalla Puglia. Ringrazio la Germania perchĂ© qua sto bene. Il cuore perĂČ batte per lâItalia: non ho dovuto nemmeno pensare a quale nazionale scegliereâ.
Germania-Italia â âBisogna avere la testa per non mollare mai ed essere felici di quello che si fa, orgogliosi di sĂ© stessi e andando dritti per la propria strada. Ogni tanto gli italiani si perdono un poâ, queste cose le ho imparate in Germania. Amo lâItalia, ho il passaporto italiano e sono al 100% italiano. Quando Mancini mi ha chiamato la prima volta Ăš stata una festa e quando gioca lâItalia mi metto sempre sul divano a vederla. La mia famiglia sa che il mio sogno Ăš tornare in nazionale, spero di dimostrare di poter lottare per questi colori. Voglio continuare a fare bene fino a marzo e fare di tutto per tornare in nazionale. Un pochino ci penso sempre, lavorerĂČ fino ai playoff e poi fino ai Mondiali per essere chiamatoâ.
La prima chiamata â âNon me lâaspettavo, credevo di essere su Scherzi a parte. Ă stato possibile grazie a Evani, che mi aveva giĂ visto in Under 21. Lui e Mancini volevano cambiare qualcosa, guardando giocatori anche allâestero. Quando Ăš arrivata la prima email allâHoffenheim tremavo. La prima volta a Coverciano purtroppo sono arrivato in ritardo, gli altri stavano giĂ tutti mangiando. Allâimprovviso vedi giocatori come Chiellini, Bonucci, Insigne, Quagliarella, Jorginho e Verratti che ti danno la mano, io di solito li guardavo in televisione. In quel momento ho iniziato a credere in me stesso. La prima partita Ăš andata molto molto bene, contro gli Stati Uniti a Genk. Mancini Ăš stato molto contento e voleva vedermi unâaltra volta, era unâoccasione che non potevo farmi scappare. Bonucci e Chiellini ti facevano capire di amare il loro mestiere, lo facevano al 100%. Avevano giĂ una certa etĂ , ma avevano voglia di lavorare ogni giorno e di vincere, erano di un altro livelloâ.
Numero 10 â âLâho indossato con tanta ansia dato che era la prima convocazione. So cosa significa quella maglia per gli italiani. Era unâamichevole, Insigne non câera, in quel periodo stavo facendo molto bene e mi hanno chiesto se me la sentissi. Mi sono preso questa responsabilitĂ volentieri, per fortuna Ăš andata bene. In quei cinque anni ho giocato anche poco, avrei potuto fare qualche partita in piĂč. PerĂČ sono molto contento di questi numeri. Ho ancora le magliette delle mie doppiette a casa dei miei genitori come ricordoâ.
Assenza in Nazionale â âPuĂČ essere che giocare in Italia ti porti ad avere un poâ piĂč gli occhi addosso. PerĂČ penso che uno con questi numeri non dovrebbe essere penalizzato dal campionato in cui gioca: Retegui gioca in Arabia Saudita, ma fa gol e per noi Ăš un leader. Mancini guardava anche agli altri campionati e per me Ăš stata una cosa positivaâ.
Gattuso â âGattuso non lâho mai sentito, ma il mio nome sicuramente lo conosce e avrĂ guardato qualche partita. Se devo mandargli un messaggio dico che io amo questi colori e che farei di tutto per giocare per il nostro Paese. Ho giĂ indossato la maglia azzurra e so cosa vuol dire lottare per leiâ.









































