Calcio e Finanza
·20 juillet 2025
Guai per Mbappé: pagamenti irregolari alla security. Lui si difende: «Sono donazioni»

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·20 juillet 2025
Mentre continua la querelle giudiziaria, sia in ambito civile che penale, con il PSG, per Kylian Mbappè si apre un altro fronte, ma questa volta al centro delle indagini c’è proprio l’attaccante francese del Real Madrid.
Come riporta il quotidiano francese L’Equipe, la Procura di Parigi ha avviato un’indagine in merito a cinque pagamenti fatti da Mbappé a favore di cinque agenti di polizia assegnati alla sicurezza dei calciatori. Le indagini dei pm francesi mirano a verificare se questi pagamenti sia di fatto irregolari.
In merito, Mbappé è al momento sospettato di aver «retribuito in modo non ufficiale prestazioni private» fornite da un ufficiale delle Crs (Compagnies républicaines de sécurité) e da quattro sottufficiali. La somma totale ammonta a 180.300 euro: 60.300 euro al comandante e 30.000 euro ciascuno agli altri quattro. I pagamenti sono stati emessi nel giugno 2023 da un conto bancario monegasco intestato al francese.
L’Igpn, ovvero l’organo interno di vigilanza della polizia francese, sta esaminando in particolare la posizione del comandante che ha ricevuto la cifra maggiore, Mohamed Sanhadji, apparso anche in riprese video durante i viaggi di Mbappé in Camerun e nel dipartimento del Vaucluse nell’estate dello stesso anno. L’interrogativo degli inquirenti è se l’agente abbia offerto un servizio di protezione personale a pagamento, contravvenendo così al proprio ruolo di dipendente pubblico.
Tuttavia, l’entourage del calciatore ha risposto con fermezza attraverso una nota ufficiale, nella quale si precisa che «il comandante in questione non ha mai ricevuto compensi per aver accompagnato Kylian, nemmeno in occasione dei viaggi come quello in Camerun. Il suo ruolo era esclusivamente quello di rappresentante istituzionale della Repubblica francese e della Federazione calcistica, come aveva già fatto in precedenza con altri atleti prima di lui».
Inoltre viene sottolineato che «ogni gesto è stato compiuto senza alcun tipo di contropartita, nel rispetto sia delle normative vigenti sia dello spirito della legge, che consente a un calciatore di manifestare gratitudine verso coloro che lavorano dietro le quinte con dedizione e correttezza».
Secondo quanto viene riferito dalla Francia, Mbappé è solito distribuire i premi ricevuti a chi gli è stato vicino durante le competizioni. I fondi destinati ai cinque agenti rientrerebbero infatti nella gratifica per la partecipazione alla Coppa del Mondo 2022 in Qatar, persa in finale dalla formazione di Deschamps ai rigori contro l’Argentina. «Tutti i membri dello staff ricevettero il proprio bonus dopo il Mondiale, tranne loro. Questo gesto è stato fatto per equità e come segno di riconoscenza per il contributo offerto», sottolinea la nota dell’entourage del francese.
Gli investigatori sospettano invece che gli assegni siano stati utilizzati per corrispondere, in forma anticipata e non dichiarata al fisco, compensi per prestazioni private fornite dai cinque agenti, in particolare da Mohamed Sanhadji. Quest’ultimo, 56 anni, è figura storica della sicurezza della Nazionale francese dal 2004, noto nell’ambiente come “Momo la République”, e nel 2021 ha ricevuto la prestigiosa onorificenza della Legion d’onore.
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