Juventusnews24
·23 octobre 2025
Henry durissimo con la Juventus: «Senza identità e filosofia. Non lotta nemmeno. È un grande club, ma così è difficile da riconoscere»

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·23 octobre 2025
Dagli studi americani di CBS Sports, dove ormai è un analista di punta e tra i più rispettati, arriva una critica severa e ponderata sul momento difficile della Juventus. A formularla è una leggenda del calcio mondiale, Thierry Henry, che ha analizzato senza mezzi termini la crisi che attanaglia i bianconeri.
Il digiuno è pesante: sono ormai quaranta giorni, per un totale di sette partite consecutive tra campionato e Champions League, che la squadra non trova la via della vittoria. Un’astinenza troppo lunga per un club del calibro della Juve. Tuttavia, a preoccupare l’ex campione francese non sono tanto i risultati negativi in sé, quanto l’apatia, la confusione e lo smarrimento mostrati dalla squadra in campo. Henry ha sottolineato come la Juventus attuale sembri aver perso proprio quelle fondamenta su cui ha costruito la sua gloriosa storia.
Il suo intervento è stato un atto d’accusa preciso, mirato all’atteggiamento e all’anima della squadra, più che alle questioni tattiche. Le sue parole sono state dirette:
«Vedo una Juve che non lotta, senza identità e senza la sua filosofia. Quando pensi alla Juve pensi ad una squadra che lotta, ad una squadra con un’identità e una filosofia definite. Capisco che Tudor sia appena arrivato, che c’è un nuovo presidente, ma alla Juve non c’è tempo. Nessuno ti aspetta alla Juve, il club è più importante di ogni cosa. La Juventus è un grandissimo club, è difficile vedere la Juve così».
Nelle parole di Henry risuona la delusione profonda nel non vedere più la “grinta”, la determinazione feroce e la mentalità vincente che hanno sempre definito il DNA juventino. Pur concedendo le attenuanti dei recenti cambiamenti, come l’arrivo in panchina di Tudor e il nuovo assetto presidenziale, Henry ribadisce un concetto chiave: alla Juventus non esistono alibi o periodi di transizione prolungati. L’asticella è sempre altissima e “nessuno ti aspetta”. La sua chiosa finale è amara: vedere un club così “grandissimo” privato della sua essenza è un colpo al cuore.