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·10 décembre 2025

đŸ’„ Hermoso su Folorunsho: “Offese che si commentano da sole, fino a che punto la Lega le reputerĂ  accettabili?”

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Intervenuto in sala stampa al fianco di Gian Piero Gasperini alla vigilia di Celtic-Roma di Europa League, Mario Hermoso Ăš tornato anche sugli spregevoli epiteti di cui Ăš stato vittima a Cagliari per mano di Michael Folorunsho. Ecco quanto ripreso da TMW e VoceGiallorossa.it:

“Non ho avuto nessun contatto con il calciatore, Ăš un tema delicato, non credo che aspetti a me commentare queste parole, quello che Ăš successo in campo, anche perchĂ© si commentano da sĂ©. Direi piuttosto che spetta alla Lega decidere e stabilire fino a che punto determinati atteggiamenti e commenti o parole sono accettabili”.


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Ti sei mai sentito, in estate, fuori da questo progetto?

“Quando sono arrivato qui a Roma, sono arrivato in un momento difficile per il club. Ci sono stati diversi cambi di allenatori, perchĂ© ho vissuto dei mesi complicati sia a livello sportivo che personale. Nel mercato di gennaio ho avuto l’occasione di andare a giocare al Leverkusen e quindi ho ritrovato quelle sensazioni di cui un calciatore ha bisogno. Mi sono sentito importante e fino all’infortunio, diciamo, tutto Ăš andato per il meglio. In vista della nuova stagione, era chiaro che, alla luce dei precedenti negativi avuti nella prima parentesi alla Roma, era difficile per me poter pensare di continuare. Mi sembrava anche che il club stesse cercando dei profili diversi e piĂč interessanti per il progetto che avevano intrapreso, ma quando Ăš iniziata la nuova stagione, grazie al mister, grazie a un colloquio che abbiamo avuto giĂ  dal primo giorno, in cui io avevo chiesto di avere l’opportunitĂ  di fare un precampionato normale, una preparazione, cosa che non avevo potuto fare nella stagione precedente. Il mister mi ha dato questa opportunitĂ , mi ha detto che mi avrebbe giudicato sulla base del lavoro fatto quotidianamente in campo. Gli sono molto grato, mi ha fatto sentire di nuovo quel piacere di allenarmi, di giocare, di affrontare le sfide senza paura. In questo senso, sento che siamo due persone simili, persone che vanno dritte per la loro strada, senza paura, senza timore. Alla luce di tutto questo, spero di poter continuare questo rapporto, questa collaborazione ancora a lungo, e mi pare che anche i risultati si stiano vedendo a livello mio personale e di squadra”.

Ci sono caratteristiche comuni tra Gasperini e Simeone nel tuo modo di giocare? “Il mister ù stato uno dei primi con la difesa a tre, difendendo e impostando l’uscita di palla per creare superiorità e spazi: mi piace molto, mi adatto bene. Quando sono arrivato non ero al top, dopo tanti anni all’Atletico Madrid. La similitudine con Simeone ù il saper trasmettere quello che si vuole nello spogliatoio e in campo: questo ù complesso, far si che tutti vadano nella stessa direzione”.

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