Inter News 24
·29 octobre 2025
Inter Fiorentina, Chivu obbligato a fare bene, per questo motivo non giocherà come avrebbe voluto

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L’Inter di Cristian Chivu affronta questa sera la Fiorentina nella nona giornata di Serie A, in una gara che promette tensione e significato per entrambe le squadre. I nerazzurri, reduci dal ko di Napoli – il terzo nelle prime otto partite – cercano di rialzarsi davanti al pubblico di San Siro, che tornerà a sostenere la squadra dopo la fine dello sciopero del tifo.
Il tecnico rumeno dovrà fare a meno di Josep Martinez, portiere spagnolo coinvolto nel recente dramma che ha scosso l’ambiente nerazzurro, e del terzo estremo difensore Di Gennaro, operato di recente. In panchina, dunque, spazio ai giovani del vivaio. Anche Henrikh Mkhitaryan sarà indisponibile per circa un mese, con Petar Sucic pronto a sostituirlo in mezzo al campo accanto a Hakan Calhanoglu e Nicolò Barella.
In difesa, Chivu valuta se confermare Francesco Acerbi al centro o dare fiducia a Stefan De Vrij, mentre Yann Bisseck, giovane difensore tedesco, potrebbe tornare nelle rotazioni dopo qualche errore recente. Sulle fasce, Carlos Augusto dovrebbe ritrovare una maglia da titolare al posto di Federico Dimarco, mentre Denzel Dumfries presidierà la corsia opposta.
In attacco, Lautaro Martínez sarà ancora il riferimento offensivo. Il capitano nerazzurro, reduce da una prova sottotono contro il Napoli, resta imprescindibile per leadership e peso realizzativo. Al suo fianco dovrebbe partire Pio Esposito, in vantaggio su Ange-Yoan Bonny, pronto però a subentrare nella ripresa.
Per Chivu, la sfida con la Fiorentina rappresenta un passaggio cruciale: vincere è necessario per restare agganciati al vertice e invertire una tendenza preoccupante. Solo la Juventus di Allegri nel 2016 riuscì a vincere il titolo dopo tre sconfitte nelle prime otto giornate.
Dall’altra parte, Stefano Pioli, in difficoltà con una Fiorentina ancora senza successi e ferma a quattro punti, si gioca probabilmente la panchina. Il tecnico spera di affidarsi a Moise Kean per scardinare una retroguardia nerazzurra in emergenza. A San Siro, in un clima carico di attesa, una delle due dovrà per forza rialzarsi.









































