Calcionews24
·17 novembre 2025
Italia Norvegia, l’analisi di Albertini: «La Norvegia è superiore. Italia non male, ma dopo il gol… Giovani? Pio una dimostrazione. Il Milan può lottare per lo Scudetto»

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Intervenuto alla cerimonia di presentazione del Gran Galà del Calcio AIC 2025, Demetrio Albertini ha condiviso le sue riflessioni sulla situazione dell’Italia, del Milan e della Nazionale, con uno sguardo anche sul futuro del calcio italiano.
L’ITALIA DI IERI – «Due valutazioni: quella tecnica, e nel primo tempo l’Italia non ha fatto così male. Nel secondo, però, appena preso gol si è sfaldato tutto l’aspetto tattico e tecnico. La sconfitta è pesante, sette gol compresa anche l’andata sono un divario importante».
COSA DEVE FARE GATTUSO VERSO I PLAYOFF DI MARZO – «Io oggi ho parlato di valori della squadra, ancora prima che del lato tecnico o tattico. Rino è un uomo di cuore e di grinta, cercherà di trasferire questi valori morali ai giocatori per quelle due partite».
LA NORVEGIA PIÙ FORTE DELL’ITALIA – «Il campo dice questo, non si può solo pensare alla storia e a ciò che si è stati. Oggi la Norvegia si è dimostrata superiore».
IL DERBY DI MILANO – «Interessante. Spero sia una bella partita e forse oggi non c’è un favorito. Sia Inter che Milan sono oggettivamente partite bene, pensavo che i nerazzurri potessero avere qualche contraccolpo in più all’inizio dopo una stagione tanto dispendiosa. E invece hanno ricaricato le pile, ripartendo bene con un nuovo allenatore: meritano di trovarsi davanti. Il Milan ha trovato proprio un nuovo equilibrio».
MODRIC E LA SUA INFLUENZA – «Pensare solo alla passione è limitante, c’entra la qualità. Detta i tempi della squadra, sono contento per il Milan che possa recuperare giocando una sola partita alla settimana. Averlo nel nostro campionato, e nel Milan, poterlo vedere ogni domenica, è davvero un grande piacere».
POTENZIALE DEL MILAN – «Può lottare per lo Scudetto fino alla fine. Anzi, deve farlo, è la base per capire. E come Milan è obbligato a pensare in grande».
PIO ESPOSITO E IL FUTURO DEI GIOVANI – «Lui è la dimostrazione che va data fiducia ai giovani e che non è vero che non abbiamo talenti nei campionati giovanili. Ce lo diciamo sempre, ripetiamo le stesse cose ma poi non le facciamo mai. Bisogna saper aspettare i ragazzi, spero sia uno dei tanti che possa giocare titolare in una grande squadra».
LEAO E LA SUA CONTINUITÀ – «Ho sempre detto che la continuità dovesse essere il suo obiettivo, le sue doti nessuno le mette in discussione ma un giocatore per essere grande deve essere anche continuo».
CONTE E IL SUO STACCO DAL NAPOLI – «No. Sicuramente è un allenatore vulcanico, ma ormai ha tanti anni d’esperienza, anche a livello internazionale, e non riesco a capire cosa sia successo o cosa stia succedendo. Però piena fiducia ad Antonio, è tra gli allenatori straordinari del calcio mondiale».
PAURA DI MANCARE IL TERZO MONDIALE DI FILA – «Non bisogna avere la nostra storia come prospettiva, questa è la cosa più importante, sennò ci soffermiamo solo su ciò che eravamo e mai su ciò che siamo adesso o vorremmo essere. Bisogna lavorare, con coesione strutturale per definire cosa il nostro calcio e la Nazionale vogliono essere. Di giocatori bravi ne abbiamo, ma che giochino ad alto livello pochi».
RIVERA E LA MANCANZA DEI FUORICLASSE – «Magari possono mancare, alcune generazioni non hanno avuto tanti campioni, ma per diventare un fuoriclasse devi giocare».









































