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·17 novembre 2025

Italia Norvegia, Sabatini non risparmia nessuno. Da Gattuso a Pio Esposito fino a Spalletti: le sue parole

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Italia Norvegia, Walter Sabatini ne ha per tutti dopo la disfatta azzurra. Da Gennaro Gattuso a Luciano Spalletti, fino a Pio Esposito e…

Walter Sabatini non nasconde la sua profonda frustrazione per la sconfitta dell’Italia per 4-1 contro la Norvegia, una disfatta che definisce un duro colpo alla credibilità e all’autostima della squadra. L’editoriale per Cronache di Spogliatoio si apre con una reazione viscerale: «Sono parecchio inca***to per il risultato di ieri».

Sabatini si oppone fermamente alla crociata mediatica che inevitabilmente seguirà, difendendo i giocatori: li definisce “fortissimi” e ribadisce che non devono perdere la loro “credibilità interiore”. L’ex dirigente sportivo esprime rammarico per non aver saputo gestire il vantaggio iniziale. Nonostante l’entusiasmo per l’1-0, segnato da Pio Esposito (che paragona a Beppe Savoldi per movenze), la squadra è “affogata”. Sabatini sottolinea l’importanza psicologica di quella vittoria, che avrebbe potuto introdurre i playoff con tutt’altro slancio. Ora, invece, l’Italia ci arriva “da pungiball” e “a testa bassa”, un risultato che “lascerà il segno”.


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Italia Norvegia, Sabatini tra Gattuso e Spalletti

Gran parte dell’analisi è dedicata alla difesa del CT Gennaro Gattuso, che Sabatini definisce “ingeneroso” criticare, specialmente dopo i segnali positivi del primo tempo. Ricordando di averlo portato al Perugia da tredicenne, Sabatini chiede “credito e forza” per l’allenatore. Sostiene che Gattuso non debba affidarsi a “cavolate” come stage aggiuntivi, bensì ricostruire l’autostima dei calciatori attraverso incontri personali e lavorando sui risultati positivi che otterranno con i loro club.

Sabatini critica aspramente il clima generale che circonda la Nazionale. Esprime “imbarazzo” per l’idea che la Norvegia sia intrinsecamente più forte e invita a non dimenticare il valore dei talenti italiani: «Chiedete a Londra se Calafiori è scarso, a Newcastle che ne pensano di Tonali o a Manchester se Donnarumma è forte». La vera colpa, secondo lui, risiede nell’aver tolto alla squadra il carisma e l’autorevolezza tipica della Nazionale, attribuendo alla Federazione la responsabilità di aver creato un “clima di improvvisazione”.

Il culmine della critica è per la gestione del predecessore: il licenziamento di Spalletti viene definito una “vergogna nazionale” che ha ristretto il pool di nomi per la successione e ha dato all’Italia l’immagine dei “viandanti”. La sconfitta è un sintomo di uno stato d’animo che va ricostruito, perché, come conclude Sabatini, le vittorie non sono mai inutili ma “cambiano lo stato d’animo, la percezione, l’idea di noi stessi.”

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