Joseph Minala con rammarico: «Avrei potuto fare una carriera migliore, ma non mi è stata mai data una vera opportunità. Alla Lazio loro tre mi hanno dato un sacco di consigli» | OneFootball

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·28 novembre 2025

Joseph Minala con rammarico: «Avrei potuto fare una carriera migliore, ma non mi è stata mai data una vera opportunità. Alla Lazio loro tre mi hanno dato un sacco di consigli»

Image de l'article :Joseph Minala con rammarico: «Avrei potuto fare una carriera migliore, ma non mi è stata mai data una vera opportunità. Alla Lazio loro tre mi hanno dato un sacco di consigli»

Joseph Minala con rammarico si è raccontato ai microfoni di Afrik-Foot. L’ex centrocampista ha parlato della sua carriera, rovinata dai problemi fuori campo

L’ex giocatore della Lazio, Joseph Minala, racconta la sua esperienza a Roma ai microfoni di Afrik-Foot, le difficoltà legate alla questione della sua età e il suo percorso da giovane promessa. Oggi in forza al Marsaxlokk, Minala riflette su ciò che sarebbe potuto essere.

I PROBLEMI FUORI DAL CAMPO – «Le persone hanno sempre associato i problemi fuori dal campo a me. Oggi, siamo quasi nel 2026, e ne parliamo ancora. La gente parla solo di quello. Non importa cosa faccio in campo. Non credo di essere un cattivo giocatore in base a quello che ho dimostrato. Sono sempre stato nell’occhio del ciclone. Sono sempre stato giudicato per questo. Appena facevo una brutta partita, tutte quelle storie riaffioravano».


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UN PERCORSO DIFICILE – «Ci sono stati dei trasferimenti che sono saltati per questa storia. Durante il mio ultimo anno di contratto alla Lazio, sono stato ceduto in prestito in Cina. Dalla Cina sarei poi dovuto andare in Olanda, all’AZ Alkmaar. L’accordo era fatto, stavo pure con un nuovo agente con una grande agenzia, il signor Pastorello, che rappresentava anche Romelu Lukaku. Nonostante fosse tutto sistemato, l’affare è saltato all’ultimo senza un motivo valido, ma solo tirando fuori di nuovo quella storia».

LA CARRIERA E LE OPPORTUNITÀ MANCATE – «Penso che avrei potuto fare una carriera migliore. Se chiedete a quelli con cui ho giocato, nessuno vi dirà che non ero bravo, ma anzi diranno che non ho mai avuto la mia grande occasione e che non sanno perché».

RIFLESSIONI SUL PERCORSO – «Ho trascorso sette anni alla Lazio e quando è saltata fuori la questione sulla mia età, non c’è stata nemmeno una dichiarazione da parte del club o della federazione camerunense per difendermi. Non ho parlato, ma ho fatto i test per dimostrare la mia buona fede. Non avevo bisogno di parlare, ho semplicemente giocato».

L’INIZIO DELLA CARRIERA – «Sono arrivato in Italia per il calcio, per cercare fortuna. Sono stato preso da un settore giovanile, con cui ho avuto l’opportunità di fare provini in diversi club, ed è così che è iniziata la mia storia».

RAPPORTO CON LA LAZIO – «Sarò sempre grato alla Lazio. Sono ancora in contatto con la società; abbiamo ancora un buon rapporto. Ho ancora degli amici lì e la società mi ha sempre trattato bene. Mi pento semplicemente di non aver mai avuto la possibilità di dimostrare di poter giocare lì».

L’INFLUENZA DI KLOSE, CANA E ALTRI – «Stare con Klose, Cissé e Cana è stato fantastico, mi hanno dato un sacco di consigli. Klose sembrava che aveva appena iniziato la sua carriera per la sua dedizione e il modo di gestire il suo corpo. Arrivava prima di tutti per prepararsi, era sempre di buon umore e pronto ad aiutare chi ne aveva bisogno».

INZAGHI E IL SUO SUCCESSO – «Simone Inzaghi? Era il mio allenatore, non avrei mai potuto immaginare il percorso che ha avuto, ma in termini di etica del lavoro, dedizione e impegno si vedeva già che avrebbe fatto bene. Anche nelle giovanili si percepiva la sua voglia di migliorare sempre e di lasciare il segno».

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