Juventusnews24
·15 janvier 2025
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Tappi alle orecchie. Forse, anche con quelli Teun Koopmeiners avrebbe sentito il caloroso “benvenuto” del Gewiss Stadium. Lo stadio in cui è cresciuto come uomo e come calciatore, in cui ha fatto vincere e ha vinto, in cui è arrivato a valere 60 milioni di euro e in cui i tifosi bergamaschi hanno cancellato ogni ricordo per il brusco addio di quest’estate. Una valanga di fischi e striscioni poco accoglienti potevano essere un pretesto per dare ancora di più, per fornire una risposta non tanto ai suoi ex tifosi ma a quelli della Juve. A quelli che dal settore ospiti intonavano: «Ce l’abbiamo noi, ce l’abbiamo noi, Teun Koopmeiners ce l’abbiamo noi».
In parte c’è riuscito. Dopo il primo pallone sbagliato a freddo, ha lavorato molto per la squadra sfornando una prova in crescita. Bisogna essere chiari: non è ancora, assolutamente, questo il Koop che si aspettavano a Torino ma si sono visti dei miglioramenti, soprattutto nella fase di non possesso. Ha pestato l’erba di tutto il campo, come visibile dall’heat-map di Sofascore: dall’area di rigore avversaria, dove ha smorzato troppo il diagonale davanti a Carnesecchi, a quella propria, salvando i bianconeri dal tiro di Lookman.
Oltre al tiro murato dalla difesa e alla grande occasione avuta dopo pochi minuti, l’olandese ha toccato 39 palloni, realizzato 15 passaggi sui 17 tentati, fornito un passaggio chiave e dato un contributo in fase difensiva con 3 salvataggi, 1 tiro bloccato e due tackles. Il numero 8 bianconero ha vinto 2 contrasti a terra (su 8), perso 12 possessi e commesso un fallo. Tanti aspetti ancora migliorabili per tornare il vero Koop a partire dalla velocità della manovra agli anticipi. I tifosi bianconeri continuano ad aspettarlo.