Juventusnews24
·8 novembre 2024
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Teun Koopmeiners, nella sua intervista a Tuttosport, ha svelato i retroscena sul suo trasferimento alla Juve e non solo. Le dichiarazioni del calciatore bianconero.
RECUPERO DALL’INFORTUNIO – «A dire la verità, è stato un po’ complesso perché è un infortunio che si sente a ogni movimento, anche respirare è stato difficile. Ho dovuto convivere con questa situazione per circa due-tre settimane e quando sei in difficoltà a ogni respiro, non è semplice».
CONDIZIONE FISICA – «Ah, è difficile dire in numeri come mi sento. Però ora sto molto bene a livello di mentalità. Non sono al top dal punto di vista fisico perché non ho potuto correre per circa tre settimane. Ma la testa è pronta».
RETROSCENA JUVE E PREMIER – «Sì, anche io sapevo che c’erano club inglesi che erano interessati a me, ma non appena ho saputo della Juventus io non ho avuto nemmeno un dubbio. Mi piace questo club dal primo momento in cui sono arrivato in Italia, ma non solo. È la più importante in Italia e nel mondo. In realtà io tifavo e seguivo la Juventus sin da quando ero bambino in Olanda.
La Juve dei grandissimi campioni. Chi adoravo? Beh, Zidane! Essere qui per me è come un sogno, è quello che ho sempre inseguito da piccolo. Anche in Inghilterra ci sono belle squadre, però qui è tutto migliore: conosco il campionato, il vostro Paese che è bellissimo, le squadre da affrontare e il clima in generale».
RETROSCENA SUL TRASFERIMENTO – «Direi che tutta l’estate è stata pesante, difficile in generale come sensazioni. È stato un passaggio complicato, ma nel calcio può capitare di vivere anche questo. Se ripenso a un istante particolarmente significativo, voglio ricordare quello del viaggio in taxi da Bergamo a Torino con la mia fidanzata per raggiungere la Juventus. La sera prima avevo ricevuto la telefonata in cui mi era stato detto che tutto si era risolto. Sono andato a dormire, ma non avevo ancora metabolizzato bene la notizia. Ricordo che quando il taxi era in viaggio per Torino mi sono girato verso Rosa e le ho detto: “Finalmente!”. Ero come sollevato, come se tutta la pressione che avevo accumulato fosse andata via».
SOGNO REALIZZATO – «Diciamo che quando sono arrivato, ho toccato con mano che tutto ciò che sapevo e mi aveva raccontato De Ligt era vero: dai servizi alle strutture, alla gentilezza delle persone. Davvero fantastico. Qui alla Juve è tutto bello: il primo giorno mi pareva di vivere un sogno. Lo ripeto, ho lavorato per essere qui sin da piccolo: alla mia fidanzata tante volte in passato avevo detto che il mio obiettivo sarebbe stato quello di diventare bianconero e ce l’ho fatta! Tra l’altro, vivendo in Italia, la mia ammirazione per la Juventus è pure cresciuta, per cui io ora qui sto benissimo».
I COMPAGNI – «Devo dire che Dusan Vlahovic è un attaccante totale: può tirare forte di destro e di sinistro, è potente fisicamente. È un professionista al 100%, lo vedi per come si allena. Grandissimo anche Kenan. Yildiz ha un talento pazzesco e non ha nemmeno vent’anni. Straordinaria la sua sensibilità palla al piede, che gli permette di dribblare a piacimento. Incredibile poi il carisma di Danilo, quando parla in allenamento si avverte subito che è un leader. E non parliamo dei giovani: vestire questa maglia alla loro età non è scontato. Fortissimi anche loro».