Calcionews24
·13 mai 2025
L’America a forma di Champions League: Atalanta, sei ancora tu la più bella stella di Brodway (ora testa al futuro)

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·13 mai 2025
“E chi non ha mai visto nascere una Dea non sa cos’è la felicità”. Non sarà Brodway, ma la reazione è sempre la stessa a sol vederla questa stella nerazzurra: tanto brillante quanto permanente, e non una delle tante sorprese come se fosse una delle molte bancarelle di ciambelle che si trovano a New York.
La “bancarella” oggi è diventata una catena nella Time Square del calcio: eseguita da chi ha tentato la fortuna tra i grandi diventando essa grande, con la concorrenza culinaria del pallone che tentano di imitarla. Citando le parole di un 68enne grugliaschese che a Bergamo ha trovato la sua America “Da fastidio perché ha tolto posto ad alcuni”, unendosi all’esaltazione di quanto l’ambiente bergamasco sia unico, magari sulle note di Living in America di James Brown.
L’America dell’Atalanta ha la statua della libertà a forma di Champions League: la quinta volta nella sua storia con l’etichetta di ex provinciale diventata big. What if Scudetto? Forse, ma la priorità era l’entrata in Coppa dei Campioni dove seppur qualche preoccupazione (legittima) ci è voluta l’unione di tutti a suon di “Bisogna andà in Champions sobet se nò diente mat!”: riadattando quello che disse Percassi 15 anni fa.
Una Dea sempre sul podio dimostrando superiorità, maturità, compattezza, capace di soffrire ma anche sapersi rialzare: l’ABC del duro lavoro silente a parole, ma assordante nei fatti.
I meriti. Quelli di un maestro come Gasperini che tra garofano nerazzurro e una vecchia Cabriolet ha rivestito l’Atalanta come la stella più bella di tutte; quelli della società Percassi e Pagliuca testimoniando solidità, ambizione ed esempio di imprenditoria; quelli della squadra capitanata da De Roon che seppur qualche critica costruttiva ha lottato su ogni pallone. Uniti si vince, uniti si perde: come fanno le grandi squadre, con la priorità il bene superiore chiamato Atalanta.
Ora testa al futuro. Gasperini, mercato, tante riunioni e una certezza: Bergamo è alta, e si farà di tutto puché le sue mura rimangano solide, forti e all’altezza della gloria eterna. In Italia, in Europa, nel mondo.