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·27 octobre 2025
Lazio Juve 1-0: dentro la confusione, il silenzio e la delusione – La Juve a freddo | VIDEO di Paolo Rossi

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·27 octobre 2025

Il silenzio del giorno dopo. Dopo una sconfitta come quella subita all’Olimpico contro la Lazio, e con l’eco ormai ufficiale dell’esonero di Igor Tudor, restano solo la “delusione” e la sensazione di una “confusione totale”. L’analisi a freddo della prestazione della Juventus è un esercizio doloroso, che però spiega perfettamente perché la società, nella persona di Damien Comolli, sia arrivata alla drastica decisione di cambiare guida tecnica.
Come analizzato da Paolo Rossi nel suo consueto intervento a Primo Tempo, format di Juventusnews24, la partita contro la Lazio non è stata la causa della crisi, ma la sua manifestazione più palese. È stata la certificazione che la squadra aveva smarrito ogni identità, ogni certezza, ogni spirito di reazione.
La Juve si è presentata all’Olimpico con l’ennesimo cambio modulo, un 3-5-2 dettato dall’emergenza ma che suonava tanto come l’ultima, disperata mossa di un allenatore in difficoltà in Serie A. L’errore che ha portato al gol di Basic dopo otto minuti è il simbolo di questa confusione. A commetterlo è stato Jonathan David, l’attaccante lanciato a sorpresa titolare, che in un goffo tentativo di impostazione di testa ha regalato palla agli avversari.
È l’emblema di un mercato che non ha reso (David e Openda, pagati a peso d’oro, sono irriconoscibili) e di un allenatore che non è riuscito a valorizzarlo. Ma la confusione si è vista anche dopo: le urla di Tudor a Cambiaso dopo 20 minuti, con Kostic mandato a scaldarsi, sono il segnale di un’idea tattica che non ha funzionato fin dal primo istante.
La più grande “delusione”, però, non è stata la sconfitta in sé. È stata la totale assenza di reazione. Una squadra che non vinceva da sette partite è andata sotto e non ha creato molti pericoli, se non su iniziative estemporanee.
L’errore clamoroso di Vlahovic (traversa a porta vuota, seppur in fuorigioco) e il rigore netto negato a Conceiçao (con Marchisio che si chiedeva se il VAR fosse “spento”) sono episodi, ma non cambiano la sostanza: la squadra è apparsa piatta, scarica, priva di quell’anima che si era vista, per esempio, nelle rimonte contro Inter e Borussia Dortmund. I tifosi hanno fischiato sonoramente la squadra all’intervallo, un segnale di rottura evidente.









































