🟡🔮 Lecce, mister DiFra si presenta: “TornerĂČ al 4-3-3” | OneFootball

🟡🔮 Lecce, mister DiFra si presenta: “TornerĂČ al 4-3-3” | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: PianetaChampions

PianetaChampions

·1 juillet 2025

🟡🔮 Lecce, mister DiFra si presenta: “TornerĂČ al 4-3-3”

Image de l'article :🟡🔮 Lecce, mister DiFra si presenta: “TornerĂČ al 4-3-3”

Eusebio Di Francesco ha parlato per la prima volta in conferenza stampa da allenatore del Lecce in sala stampa del Via del Mare.

Questo quanto si legge su TMW:


Vidéos OneFootball


“Ringrazio il direttore, il presidente e la societĂ  per questa opportunitĂ . Sono venuto qui con il mio nuovo staff, tra cui figurano Del Rosso, Pinzi, il preparatore Neri. Mi manca qualcosa perĂČ. Il mio pensiero va a Graziano Fiorita, un vero amico. Noi con il mio staff, con la societĂ  e i tifosi lotteremo per raggiungere la salvezza con lui che ci guiderĂ  dall’alto. Ci tenevo a ringraziare il mio ex vice allenatore Pierluigi Iervese”.

“Quando arrivai la prima volta c’era una societĂ  che si stava smantellando, si viveva un’atmosfera strana, io ero un po’ inesperto, avevamo avuto una alternanza di prestazioni incredibile. Ci sono stati alti e bassi in quel periodo. Sono qui perchĂ© sono convinto che sia il momento giusto e il posto giusto per dare il mio contributo per raggiungere l’obiettivo finale.”

“A differenza dell’anno passato, dove mi sono dovuto adattare alle caratteristiche dei calciatori, risposerĂČ il 4-3-3. Ripartiremo da questo sistema di gioco”.

“La prima annata avremmo meritato miglior sorte. L’hanno scorso abbiamo fatto un ottimo lavoro. Se ripenso a Venezia-Lecce
se avessimo scommesso al primo tempo nessuno avrebbe pensato a una vittoria del Lecce. Ma il calcio ù fatto da tanti aspetti”.

“Oggi le caratteristiche dei giocatori fanno la differenza ancor piĂč del sistema di gioco. Noi abbiamo terzini come Veiga, Gallo, molto predisposti alla fase offensiva. Quindi cerchiamo di mettere in squadra coppie che abbiano caratteristiche diverse l’uno con l’altro”.

“Krstovic ha dimostrato di essere un ottimo attaccante. Ma nel Lecce ci sono giocatori interessanti. Penso a Banda, che nell’ultimo periodo non Ăš stato brillantissimo. Nel primo anno subentrava al posto di mio figlio e ha dimostrato il suo valore. Bisogna lavorare anche sotto l’aspetto mentale affinchĂ© i giocatori trovino fiducia. Le ali devono avere il pensiero dell’uno contro uno. Lo dimostrano le squadre europee, chi domina ha la capacitĂ  di avere giocatori che superano l’uomo”.

“Non esiste solo attaccare, bisogna saper difendere ed attaccare nello stesso modo con la stessa intensità. Che noia sarebbe se tutti gli allenatori pensassero allo stesso modo? E’ giusto portare qui a Lecce quello che io sento”-

“Da vacanziere sono tornato spesso qui a Lecce, ho lasciato tanti amici e bei ricordi. Non ci ho pensato un attimo a tornare. A Massimo Neri ho detto della chiamata del Lecce e lui mi ha detto di andare immediatamente”.

“C’ù una differenza fra gli spogliatoi di 15 anni fa e quelli attuali. So cosa voglio dai miei ragazzi, so quando serve la carota e quando il bastone. Abbiamo bisogno del dialogo, della condivisione”.

“Abbiamo un sistema di gioco ma si puĂČ costruire in un certo modo o difendere in un altro in base all’avversario. La costruzione dal basso Ăš un argomento che mi infastidisce. Ognuno la interpreta come vuole. Iniziare dal basso in base a come ti vengono a prendere non serve a rimanere lĂŹ, serve a fare gol. L’obiettivo non Ăš far vedere che palleggiamo, Ăš cercare il gol”.

“Da avversario dico che venire a giocare qui non ù facile, per il tifo, l’attaccamento, il numero di abbonati. Dobbiamo portare i tifosi dalla nostra parte con l’atteggiamento. Sul gol cercheremo di lavorarci per migliorare la squadra. A Venezia mi ù capitato tante volte di creare tanto, a prescindere dai tiri in porta. Zeman chiamava tiri della disperazione quelli da 40 metri, che per me non sono tiri“.

“Pierret per me ù un regista, ad esempio. Ha corsa, fisicità, tecnica. Il regista deve saper muovere la palla principalmente in verticale o tra le linee. Il nostro regista deve saper difendere, avere impatto fisico e dialogare coi propri compagni”.

“Al di là del sistema di gioco il calcio ù dinamico, non ù statico. Le dinamiche sono tantissime. La nostra forza quest’anno deve essere l’equilibrio, sotto tutti i punti di vista”.

À propos de Publisher