đŸŽ™ïž Loftus-Cheek: “L’emozione della Nazionale? Me ne ero dimenticato. E su Allegri
” | OneFootball

đŸŽ™ïž Loftus-Cheek: “L’emozione della Nazionale? Me ne ero dimenticato. E su Allegri
” | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: PianetaChampions

PianetaChampions

·3 septembre 2025

đŸŽ™ïž Loftus-Cheek: “L’emozione della Nazionale? Me ne ero dimenticato. E su Allegri
”

Image de l'article :đŸŽ™ïž Loftus-Cheek: “L’emozione della Nazionale? Me ne ero dimenticato. E su Allegri
”

Il centrocampista del Milan, Ruben Loftus-Cheek, ha rilasciato un’intervista a BBC Sport direttamente dal ritiro della Nazionale inglese. Di seguito le sue parole riportate da milannews.it:

Sull’emozione di essere in Nazionale: “Me ne ero completamente dimenticato, ero preso dal tifo. È passato molto tempo. Facevo parte della squadra del 2018 e anche la stagione successiva ero stato convocato, ma sono sempre rimasto fuori per infortuni, e poi naturalmente ho subito la rottura del tendine d’Achille. Siamo stati così vicini nel 2018 e i ragazzi ci sono andati incredibilmente vicini anche negli anni successivi. È stato snervante guardare quelle partite e ci ù mancato davvero poco. Per il futuro speri che possiamo arrivare fino in fondo”.


Vidéos OneFootball


Su Thomas Tuchel: “Quando arrivĂČ al Chelsea e mi parlĂČ di giocare da esterno a tutta fascia, dissi subito “assolutamente no”. Ma alla fine ci ho giocato lo stesso! Con Tuchel ho ricoperto molte posizioni e lui apprezza la mia fisicitĂ , quindi sono abituato a lavorare sotto di lui. È molto intelligente e conosce il gioco alla perfezione. Spero che riusciremo a trovarci bene con lui”.

Su come ha ricevuto la convocazione: “Sono stato avvisato prima del weekend di farmi trovare pronto, ma non ero nella prima squadra. Con il Milan abbiamo giocato venerdì e ho avuto un paio di giorni per vedere la mia famiglia, quindi ero già in Inghilterra con loro, e ho ricevuto la chiamata che sarei stato convocato. È stata una bella sensazione. Ero in realtà a casa di mia madre, quindi ù stata una bella sensazione”.

Su come ha vissuto le non convocazioni: “Quando mi ruppi il tendine d’Achille, in quel momento ero in un periodo davvero positivo, quindi dopo ho avuto difficoltĂ  dal punto di vista mentale. PerĂČ ero ancora giovane e avevo tempo per tornare, quindi non sono caduto troppo in basso. Essendo stato lontano dalla nazionale cosĂŹ a lungo, in un certo senso mi sono abituato a non essere convocato. Continui comunque a spingere con il club, con la speranza magari di avere un’occasione”.

Sulla sua crescita a Londra come calciatore: “È lĂŹ che ho giocato a calcio, per strada e nei campetti ogni giorno. Credo che lĂŹ sviluppi molto la tecnica. Anche se sono un ragazzo grande fisicamente, in quei campetti ho sviluppato tantissimo la mia tecnica. Non so se sia proprio per quello, ma tutti i ragazzi cresciuti a Londra facevano la stessa cosa: ogni giorno, dopo la scuola, andavamo nei campetti. Mi ha aiutato tantissimo a crescere tecnicamente, cosĂŹ quando entri in un campo grande diventa tutto piĂč facile”.

Sulle diverse posizioni ricoperte con Tuchel al Chelsea: “Quando Tuchel arrivĂČ al Chelsea, io ero ancora in prestito al Fulham ed era l’anno dopo il mio infortunio. Ho avuto un anno per ritrovare me stesso. Non sapevo molto di lui come allenatore quando sono tornato. Ho fatto la preparazione con il Chelsea ed Ăš lĂŹ che abbiamo parlato del ruolo da esterno a tutta fascia. Ho anche giocato una partita da difensore centrale e una da esterno destro, quindi in varie posizioni per lui. Dopo aver lavorato con lui, so che mi conosce come giocatore e quindi ho pensato che, se avessi fatto bene, avrei avuto una possibilitĂ . Sapevo che l’allenatore avrebbe seguito i giocatori all’estero, quindi ho pensato che avrei potuto ricevere una chiamata”.

Su Massimiliano Allegri: “È un allenatore molto intelligente. Ha molta esperienza e in passato ha vinto tanto. Siamo stati molto entusiasti quando ù arrivato quest’estate e speriamo di raggiungere grandi traguardi sotto la sua guida”

Su come sfida e affronta le difficoltĂ : “Se hai persone valide intorno a te, questo ti aiuta tantissimo, ma penso che la cosa principale venga dalla tua motivazione interiore. Quella convinzione, quella forza di superare le difficoltĂ , Ăš fondamentale nello sport e nella vita – avere questa mentalitĂ  di affrontare e superare le sfide, perchĂ© nella vita ci saranno sempre sfide. Essere in grado di accettarlo e provare a lavorarci sopra: se hai quella mentalitĂ , ti porterĂ  lontano”.

Sulla sua versatilitĂ  e la possibilitĂ  di partecipare al Mondiale: “Chi lo sa. Sono in grado di giocare in diverse posizioni. Da quando sono al Milan ho giocato molto piĂč avanzato e vicino all’attaccante, per segnare e aiutare la squadra nell’ultimo terzo di campo. Con Tuchel invece ho giocato molto piĂč arretrato. So fare anche quello e, con le situazioni che possono presentarsi in un torneo, essere versatile Ăš un vantaggio. Quando si tratta di questo, sono felice di giocare ovunque per la squadra e dare il massimo in qualsiasi posizione”.

Sull’esperienza di giocare in Italia: “Ora sono decisamente abituato a giocare con le temperature elevate qui in Italia. Il calcio Ăš diverso, ed Ăš positivo fare esperienza con diversi tipi di calcio per acquisire quella esperienza utile per i tornei. Penso che tutto questo si aggiunga alla tua esperienza come giocatore – al tuo bagaglio per gestire diverse situazioni, diversi scenari in una partita – puĂČ solo essere d’aiuto. In questo senso sono grato di avere questa esperienza”.

Sulla possibilitĂ  di giocare esterno destro con Tuchel: “Non avevo mai giocato in quella posizione cosĂŹ larga prima d’allora e Tuchel mi suggerĂŹ che sono un corridore potente e ho il passo per giocare lĂŹ e la fisicitĂ  per andare su e giĂč a velocitĂ . Finii per giocare spesso in quella posizione in quella stagione. Ero contento di giocare ma fu proprio lo shock del suggerimento la cosa divertente! Iniziai a cavarmela abbastanza bene lĂŹ e a sentire la posizione e diventĂČ comoda per me”

À propos de Publisher