Marchetti: «Penso di aver ripagato la fiducia di Gigi Riva. Ecco come andò la trattativa per venire a Cagliari» | OneFootball

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·26 octobre 2025

Marchetti: «Penso di aver ripagato la fiducia di Gigi Riva. Ecco come andò la trattativa per venire a Cagliari»

Image de l'article :Marchetti: «Penso di aver ripagato la fiducia di Gigi Riva. Ecco come andò la trattativa per venire a Cagliari»

Alberto Marchetti, ex giocatore del Cagliari, ha rilasciato delle dichiarazioni sul suo periodo in Sardegna oltre che sul grande Gigi Riva: le sue parole

Alberto Marchetti, intervistato da Barbadillo, ha parlato di diversi frangenti della sua parentesi nell’isola (1977-1983). L’ex giocatore del Cagliari ha parlato di Gigi Riva – il quale l’ha voluto in Sardegna – della trattativa tra i sardi e la Juventus e di tanto altro ancora! Le sue parole:

GIGI RIVA – «Gigi parlava poco ed osservava molto, non si lasciava trasportare dai facili entusiasmi. Almeno inizialmente, per il suo carattere chiuso sembrava un orso che incuteva soggezione e, pertanto, specie noi giovani, trovandoci al suo cospetto, il mito Gigi Riva, lasciavamo a lui l’iniziativa di cominciare a parlare. Conoscendolo meglio, con il trascorrere del tempo, ci si rendeva conto che era un bonaccione».


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VIRDIS ALLA JUVE, MARCHETTI AL CAGLIARI«Sì, in cambio di Virdis, io e Capuzzo fummo ceduti al Cagliari. Virdis restio a lasciare Cagliari? Si, è vero. Non riuscì a convincerlo il direttore sportivo della Juventus Giuliano. Pare che fu convinto da una visita personale che il presidente bianconero Boniperti fece a casa sua. Ero restio a trasferirmi in B, anche perché ero venuto a conoscenza che mi cercava il Genoa di Simoni che era in A. Eppure, quella estate del 1977, ero in vacanza proprio in Sardegna quando il portiere dell’albergo mi informò che mi cercavano alcuni dirigenti del Cagliari. Mi recai a Cagliari, venni ricevuto dal presidente Delogu e trovammo un accordo. Se avessi rifiutato il trasferimento sarei rimasto fermo un anno. Impatto con il Cagliari di Toneatto? Non fu dei migliori. Dopo aver vinto lo Scudetto e la UEFA non stavo giocando bene».

L’ARRIVO DI TIDDIA – «Con Toneatto non mi trovai bene, disputai solo due, tre partite, non mi faceva giocare. Per una squadra che aspirava alla A, i risultati non arrivavano e Toneatto fu esonerato. Già nel campionato precedente il Cagliari fu penalizzato da una partita persa a tavolino per 2-0 in casa con il Lecce, causa un’arancia lanciata dagli spalti che aveva colpito il giocatore salentino Cannito; partita vinta sul campo dal Cagliari 1-0. L’esonero di Toneatto? Entrarono nella guida del Cagliari, Riva direttore tecnico e Mario Tiddia allenatore. Brugnera? Esatto, con l’impiego di Brugnera libero io presi il suo posto con il numero 10. Giocavamo così con un centrocampista in più. Riva aveva puntato su di me ed io credo di averlo ripagato nel migliore dei modi».

BIENNIO 1978-80 – «Promozione? Il punto di forza fu il centrocampo formato da Casagrande, Bellini, Quagliozzi, Marchetti. In attacco, crescenti furono i progressi di Gigi Piras, destinato a diventare la Bandiera del Cagliari. La stagione successiva? Il centrocampo di cui ho detto confermò le sue potenzialità creando difficoltà anche alle grandi squadre. In più, l’arrivo di Selvaggi – voluto da Riva – che con il Taranto ci aveva creato qualche problema, potenziò l’attacco».

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