Marinozzi deluso da quel bianconero: «Clamorosamente sorpreso dal suo rendimento, quello che ho visto in questi anni è un giocatore differente. Riprenditi la Juve» | OneFootball

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·12 octobre 2025

Marinozzi deluso da quel bianconero: «Clamorosamente sorpreso dal suo rendimento, quello che ho visto in questi anni è un giocatore differente. Riprenditi la Juve»

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Marinozzi, il giornalista analizza la crisi del canadese: il problema è psicologico, ha perso il posto fisso e ora deve reagire senza paura

Da leader a giocatore normale, da certezza a opzione in un turnover continuo. La metamorfosi in negativo di Jonathan David è uno dei temi più caldi in casa bianconera. A offrire un’analisi profonda e preoccupata è il giornalista Andrea Marinozzi che, in un video shorts postato sul suo canale YouTube, ha espresso tutta la sua sorpresa per l’involuzione di un giocatore che sembra aver smarrito la sua leadership.

Marinozzi: il crollo psicologico di David

Secondo l’opinionista, il problema del centravanti canadese è prima di tutto psicologico, una conseguenza del suo nuovo status all’interno della Juventus, ben diverso da quello che aveva al LilleMarinozzi ha poi lanciato un appello al giocatore, invitandolo a una reazione d’orgoglio.


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L’ANALISI DEL GIORNALISTA – «Sono clamorosamente sorpreso da questo suo andamento perché quello che avevo visto e in questi anni in Ligue 1 e anche in Champions League era un giocatore differente. Ho avuto la fortuna di commentarlo lo scorso anno sia contro il Real Madrid che contro la Juventus dal vivo e mi ha sempre colpito la sua leadership oltre che le sue qualità tecniche. Era un giocatore che trascinava i compagni e portava spasso gli avversari. Riusciva sempre a caricarsi sulle spalle tutte le responsabilità. Adesso c’è un cambio radicale, non solo passare dalla Ligue 1 al campionato italiano, passare alla Juventus, ma soprattutto dal punto di vista psicologico. Non è più Jonathan David, più altri 10. Adesso il posto non è fisso, da tempo indeterminato a collaborazione a chiamata perché oggi tocca a te, anche se fai gol contro il Parma, poi può capitare di andare in panchina, può toccare a Vlahovic, può toccare Openda a seconda delle caratteristiche degli avversari. Di certo la squadra deve produrre di più, ma tu, Jonathan, devi fare qualcosina in più. Non gettare la spugna, reagisci, prenditi la squadra sulle spalle, nei limiti del possibile, rispetto a quello che facevi al Lille anche in nazionale e cerca di incidere, non aver paura di sbagliare. No».

L’analisi di Marinozzi è spietata ma lucida. Il giornalista ricorda il David ammirato in Francia, un leader tecnico e carismatico che si caricava la squadra sulle spalle. Alla Juventus, invece, ha subito un “cambio radicale” a livello psicologico. Non è più l’unica stella, ma uno dei tanti. Il suo posto non è più fisso, ma una «collaborazione a chiamata» in un turnover continuo con Vlahovic e Openda. Questa perdita di status, secondo Marinozzi, lo sta bloccando. L’appello finale è un’iniezione di fiducia: la squadra deve aiutarlo, ma è lui che deve fare “qualcosina in più”, reagire, non gettare la spugna e tornare a essere il leader che era, senza paura di sbagliare.

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