Mazzola ricorda: «Mi volevano Juve e Milan, ma come avrei fatto a mettermi quelle maglie?! La tragedia di Superga…» | OneFootball

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·8 novembre 2025

Mazzola ricorda: «Mi volevano Juve e Milan, ma come avrei fatto a mettermi quelle maglie?! La tragedia di Superga…»

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Mazzola ricorda: «Mi volevano Juve e Milan, ma come avrei fatto a mettermi quelle maglie?! La tragedia di Superga…». Le parole dell’ex Inter

A 83 anni, Sandro Mazzola resta una bandiera indiscussa del calcio italiano. L’ex campione dell’Inter e della Nazionale, intervistato da Donatella Scarnati per Vivo Azzurro TV, ha ripercorso le tappe della sua vita, partendo dalla tragedia di Superga, quando a soli sei anni perse il padre Valentino. Ha ricordato lo smarrimento di quel giorno, con tutti che lo abbracciavano senza però spiegargli cosa fosse realmente accaduto.

Scoperto dall’amico del padre, Benito Lorenzi, Mazzola approdò nelle giovanili nerazzurre per poi entrare in prima squadra all’inizio degli anni ’60 sotto la guida del “Mago” Helenio Herrera, con cui vinse tutto (quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali).


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Il suo legame con la Beneamata è stato così profondo da escludere qualsiasi altra opzione. Ha confessato, infatti, di non aver mai potuto prendere in considerazione un trasferimento alla Juventus o al Milan: la sola idea di indossare una maglia con il bianco o il rosso gli avrebbe causato un tale “mal di stomaco” da impedirgli di giocare, facendogli sbagliare stop e tiri.

Infine, ha svelato il segreto del suo successo (cercare sempre di fare di più per impressionare compagni e avversari) e il suo unico rimpianto: non aver mai potuto allenare una Nazionale, vedendola giocare secondo la sua filosofia di calcio.

SUPERGA – «Fu una cosa molto strana, tutti mi abbracciavano, ma nessuno mi diceva quello che era successo».

IL PALLONE – «L’avevo sempre tra i piedi, poi mi nascondevo perché altrimenti i nonni me lo portavano via. Che potevo diventare forte non l’ho mai pensato e quando mi dicevano che ero bravo, guardavo in cielo e pensavo al mio papà».

JUVE E MILAN MI VOLEVANO? – «Non potevano come avrei fatto a mettermi una maglia con il bianco o il rosso. Mi avrebbe messo un dolore allo stomaco che mi avrebbe fatto sbagliare gli stop, i tiri…».

UN DEI SEGRETI DEL MIO SUCCESSO – «Ho sempre cercato di fare di più. Il grande calciatore è quello che riesce a far vedere non al pubblico, ma ai compagni e agli avversari, ciò che sa fare. Un desiderio non realizzato? Allenare una Nazionale, vederla giocare come vorrei».

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