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·23 décembre 2025

Mercato sbloccato per la Lazio: saldo zero a gennaio per Napoli e Pisa

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Semaforo verde per la Lazio e altri 17 club di Serie A, arancione invece per Napoli e Pisa. La nuova Authority che vigila sui conti delle società professionistiche — subentrata alla vecchia Covisoc e guidata dal professor Atelli — ha concluso l’analisi dei bilanci al 30 settembre, trasmettendo alla Federcalcio i risultati relativi in particolare alle squadre di Serie A. Il responso per la massima serie è chiaro: diciotto club sono pienamente in regola con il parametro dell’“indicatore del costo del lavoro allargato sui ricavi”, fissato allo 0,8, mentre due società superano la soglia e finiscono sotto regime di vigilanza rafforzata.

Tra i promossi c’è la Lazio, che dopo le restrizioni estive torna a muoversi liberamente sul mercato di gennaio. Lotito era ottimista e questa volta la fiducia è stata ripagata: i biancocelesti hanno centrato il valore richiesto dall’indicatore (con indice a 0,7, tra i migliori in Serie A), sbloccando non solo il tesseramento senza vincoli ma anche la possibilità di trattare rinnovi “in aumento” con i giocatori già in rosa. Via libera anche al Como, che ha riportato i conti sotto controllo grazie a un aumento di capitale.


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Il quadro cambia per Napoli e Pisa, le uniche società della Serie A con un rapporto superiore all’80%. Per loro scatterà il cosiddetto “saldo zero”: ogni acquisto dovrà essere compensato da una cessione di pari valore, ma c’è margine per chiedere la revoca attraverso anche interventi della proprietà. La finestra di gennaio non prevede comunque blocchi totali, ma la gestione diventa complessa soprattutto in prospettiva estiva, quando l’indicatore si farà più severo.

Dal 31 marzo, con consegna alla Figc entro il 30 maggio, la soglia per la stagione 2025/26 scenderà infatti allo 0,7, allineandosi pienamente ai parametri UEFA. In caso di irregolarità, da luglio potrà scattare il vero blocco del mercato. Le Noif aprono comunque qualche spiraglio: è possibile presentare istanze di revoca dimostrando il ripianamento del disequilibrio, e c’è un incentivo ulteriore per investire sui talenti italiani. Le spese per l’acquisto di calciatori Under 23 italiani non saranno conteggiate nel costo del lavoro, offrendo ai club un margine strategico per rinforzarsi rispettando al tempo stesso i nuovi vincoli.

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