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·22 décembre 2025

Milan Como in Australia salta! Clamoroso dietrofront e caso diplomatico: cosa è successo

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Milan Como in Australia salta! Clamoroso dietrofront e caso diplomatico: cosa è successo e perché il match non si disputerà a Perth

Il progetto di disputare Milan-Como in Australia è ufficialmente naufragato, trasformandosi in un caso diplomatico e sportivo che ha scosso i vertici del calcio italiano. La partita, inizialmente prevista per l’8 febbraio 2025 a Perth, non varcherà i confini nazionali a causa di ostacoli burocratici e finanziari insormontabili.

Il dietrofront definitivo è giunto attraverso una nota congiunta della Lega Serie A e del governo del Western Australia, che ha chiarito come il match sia saltato «a causa dei rischi finanziari che non è stato possibile contenere, delle condizioni di approvazione onerose e delle complicazioni dell’ultimo minuto». La decisione mette fine «ai piani per ospitare a Perth la prima partita ufficiale di un Campionato europeo fuori dai confini nazionali». Un esito che ha lasciato l’amaro in bocca al presidente della Lega, Ezio Simonelli, il quale ha commentato: «Continuiamo ad essere fermamente convinti che questa conclusione sia un’occasione persa nel progetto di crescita del calcio italiano a livello internazionale».


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L’operazione è fallita nonostante le rassicurazioni fornite solo pochi giorni prima dallo stesso Simonelli, che a Riad aveva dichiarato: «Milan-Como si gioca a Perth come da programma. Collina mi ha dato grandi garanzie sugli arbitri asiatici. Questo ci ha rassicurati ed è una condizione che accetteremo». Oltre alle pretese della Afc (la Federcalcio asiatica), pesavano enormi criticità logistiche: per spedire le attrezzature necessarie dall’Italia sarebbero servite quattro settimane, rendendo i tempi già proibitivi.

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha espresso critiche severe, pur comprendendo le esigenze di ricavi: «Milan-Como? Le cose poi vanno come devono andare… Ne prendo atto perché sono attore interessato ma so stare al mio posto e rispettare i ruoli. Mi sento di rappresentare non solo gli interessi degli organizzatori ma soprattutto quelli dei tifosi, una componente indispensabile e insostituibile, la ragione del successo del calcio e dello sport in generale. Il rispetto nei loro confronti non passa attraverso dichiarazione di intenti, ma di intenti in fatti». Il ministro ha aggiunto che «si è buttato il cuore oltre l’ostacolo con una certa leggerezza», sottolineando la mancanza di accordi preventivi con chi avrebbe dovuto concedere le autorizzazioni. Ora si cerca una data per il recupero a San Siro, probabilmente il 17 o il 24 febbraio, poiché l’8 febbraio l’impianto milanese sarà indisponibile a causa delle Olimpiadi invernali.

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