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·8 août 2025

Modric: «Prima di venire al Milan ho parlato con Ancelotti. Di Leao penso questo»

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Modric: «Prima di venire al Milan ho parlato con Ancelotti. Di Leao penso questo». Le dichiarazioni del neo centrocampista rossonero

Luka Modric, nuovo acquisto del calciomercato Milan, ha parlato così a DAZN delle sue ambizioni all’interno della squadra allenata da Allegri:LA SCELTA DEL MILAN – «La ragione principale per cui ho scelto il Milan è la grandezza del Club: è una delle squadre migliori al mondo. Questa foto (di lui con indosso una tuta del Milan da piccolo insieme ai suoi genitori, ndr) è un bel ricordo, dimostra quanto il Milan fosse popolare al tempo, soprattutto in Croazia. Io sono cresciuto guardando il vostro campionato e il Milan era la mia squadra preferita da bambino, soprattutto per Zvonimir Boban che giocava qui: era il mio idolo da bambino. Questi sono i motivi per cui ho scelto il Milan. E quella foto è un gran bel ricordo. La prima volta che sono venuto qui per firmare il contratto ho percepito subito che questo club è speciale. Si percepisce l’aura di grandezza che ha il club: ha vinto 7 Champions League, è secondo solo al Real Madrid. Questo la dice lunga. Qui tutto è a un livello altissimo: le persone che lavorano per la società, i tifosi, lo stadio».

ANCELOTTI – «Ho parlato con Ancelotti prima della mia firma con i rossoneri e lui ha detto solo cose molto belle del Milan. Ovviamente le sapevo già prima: quando però uno come Carlo, che è stato un giocatore e un allenatore qui, te le dice, hai una percezione ancora più chiara del club e dell’ambiente. Ne abbiamo parlato. Anche nelle nostre conversazioni precedenti alla mia firma è capitato di parlare del Milan e lui mi raccontava cose bellissime».


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TREDICESIMO PALLONE D’ORO – «È una bella lista ad essere sincero (ride, ndr). Preferiscono che siano gli altri a parlare e dire se sono una leggenda o meno. Quello che posso dire è che sono davvero orgoglioso di ciò che ho ottenuto nel calcio. Forse ho raggiunto anche di più di quanto mi aspettassi. Ed è per questo che sono felice. Non sta a me dire se sono o meno una leggenda, preferisco che siano gli altri a parlare di me. Ma ripeto, sono molto orgoglioso e felice di tutto ciò che ho raggiunto nella mia carriera».

PROGETTO MILAN LONTANO DALLA MEDIOCRITA’ – «Sì, è stato molto importante che il direttore sportivo sia venuto in Croazia a presentarmi il progetto del Milan. Dimostra quanto tengano a me, quanto mi stimino. Ed è stato fondamentale per me per fare questo passo e firmare per il Milan. Il nostro obiettivo? Il Milan non ha vissuto la migliore delle stagioni l’anno scorso, sono arrivati ottavi. Ovviamente dobbiamo puntare in alto per tornare in Champions League, è l’obiettivo minimo. Per quanto mi riguarda, sono venuto qui dopo aver vinto tanti trofei al Real Madrid: sono una persona che vuole vincere sempre, anche in allenamento. Ed è per questo che spero di poter vincere trofei anche con il Milan: è il mio obiettivo e darò tutto. Dobbiamo creare una buona atmosfera, avere un gruppo forte e tutto sarà più facile».

LEAO TOP MONDIALE – «Assolutamente. Per me, è un giocatore di livello mondiale. E il Milan è contento d’avere giocatori di questo calibro. Ci ho giocato contro diverse volte, sia a livello di club sia con la nazionale e lo capisci subito che tipo di giocatore è. Per me, senza dubbio, è un giocatore di livello mondiale».

NUMERO 14 – «Il mio primo numero è stato il 14, poi l’ho mantenuto anche al Tottenham e ho fatto bene lì. Ed è per questo che, essendo libero, ho voluto sceglierlo di nuovo. Cruijff è il simbolo di questo numero, il giocatore che ha dato importanza al 14 e lo ha reso speciale. È un piacere indossarlo».

PRIMO TROFEO VINTO AD ALZANO LOMBARDO – «Quando ho iniziato la mia carriera da giovane, a Zara, viaggiavamo spesso per partecipare ai tornei in Italia. Siamo stati a Genova, a Senigallia e anche ad Alzano. Abbiamo vinto il trofeo, sono stato premiato come miglior giocatore e ho conservato bellissimi ricordi di quel torneo. L’ultima volta che abbiamo giocato a Bergamo, loro sono venuti con la maglia dell’Immacolata e io ho dato loro la mia. È stato bello ricordare quel momento, perché quel torneo ha un significato speciale per me».

DERBY CON L’INTER – «Ho giocato molte volte contro squadre italiane e si vede subito la qualità che hanno. Quanto siano organizzate e quanto siano competitive. Quindi sarà una bella sfida adattarmi il più in fretta possibile, capire cosa vuole l’allenatore da me, dove mi vuole far giocare e fare quello che ho sempre fatto. Ho visto molti derby di Milano, Non vedo l’ora di giocare il derby, queste sono le sfide più belle da vivere in campo. Guardavo spesso le partite tra Milan e Inter, mi piace tanto giocare questo tipo di match, e non vedo l’ora di farlo con la maglia rossonera. Sfiderò il mio connazionale Sučić? Sì, ci vedremo in campo. Ha un grande futuro davanti a sé. Ha già dimostrato di essere un ottimo giocatore, molto talentuoso, ha fatto molto bene sia con la nazionale che con la Dinamo Zagabria. Ora gli auguro il meglio. Ma non contro di noi!».

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