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·21 novembre 2025
Napoli, De Laurentiis rinviato a giudizio per falso in bilancio: sotto accusa le operazioni Osimhen e Manolas

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Per la Procura il Napoli avrebbe fatto ricorso a plusvalenze fittizie capaci di alterare i bilanci societari. Il processo è fissato per il 2 dicembre 2026. Nessun rischio sul piano sportivo. I legali: “Stupiti”
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è stato rinviato a giudizio dal Gup di Roma con l’accusa di falso in bilancio relativo agli esercizi 2019, 2020 e 2021. A riportarlo è l’ANSA. Le contestazioni riguardano due maxi-operazioni di mercato: il trasferimento di Kostas Manolas dalla Roma nel 2019 e l’acquisto di Victor Osimhen dal Lille nel 2020, su cui gli inquirenti ipotizzano plusvalenze fittizie.
La trattativa che nell’estate 2020 portò Victor Osimhen al Napoli, per un valore complessivo di 76,3 milioni di euro, resta uno degli affari più discussi del calcio italiano. Per raggiungere la cifra richiesta dal Lille, il club azzurro inserì nell’operazione:
il portiere Orestis Karnezis (valutato oltre 5 milioni),
tre giovani del vivaio: Palmieri, Liguori e Manzi, valutati tra i 4 e i 7 milioni.
Tali cessioni generarono per il Napoli una plusvalenza complessiva di circa 20 milioni di euro, oggi contestata dagli inquirenti.
L’asse Napoli–Roma: Manolas e Diawara nel mirino
Nel 2019 il Napoli acquistò Kostas Manolas per 36 milioni di euro, operazione formalizzata il 30 giugno, giorno decisivo per il bilancio della Roma che registrò una plusvalenza da 31,5 milioni utile per il Fair Play Finanziario.
La parentesi del difensore greco a Napoli fu però deludente: dopo due stagioni venne ceduto all’Olympiakos per 1,5 milioni, generando una minusvalenza di 5,7 milioni.
Nello stesso periodo Roma e Napoli completarono anche l’operazione Diawara, valutato 21 milioni e passato in giallorosso. Anche in questo caso i risultati sportivi non furono all’altezza: nel 2022 il centrocampista venne ceduto all’Anderlecht per 1,89 milioni, con conseguente svalutazione nei conti della Roma pari a 7,27 milioni.
In serata è arrivata la replica ufficiale del club, con una nota pubblicata sul sito della SSCN:
“La SSCN esprime stupore e sconcerto per il provvedimento di rinvio a giudizio deciso dal GUP di Roma. Tutte le consulenze tecniche, di altissimo livello, hanno inequivocabilmente provato la correttezza dell’operato della società, sia rispetto alle iscrizioni in bilancio delle operazioni, sia in merito ai trasferimenti dei calciatori. La stessa accusa ha correttamente riconosciuto che la SSCN non ha tratto alcun vantaggio dalle operazioni contestate.”
Il club aggiunge di essere sereno e fiducioso sull’esito del processo, che inizierà il 2 dicembre 2026. Il Napoli sottolinea inoltre che, per una contestazione “identica” nel medesimo fascicolo d’indagine, la Procura di Milano ha già richiesto l’archiviazione nei confronti dell’Inter.
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