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·13 novembre 2025
Napoli, tra Conte e la squadra un amore diventato tossico: allenamenti rigidi, tensioni interne e silenzi pesanti

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·13 novembre 2025

Il rapporto tra Antonio Conte e lo spogliatoio del Napoli è arrivato al punto di rottura. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera (firma di Monica Scozzafava), tra l’allenatore e i suoi calciatori si sarebbe ormai consumato uno “strappo definitivo”, un legame che da intenso e totalizzante si è trasformato in qualcosa di “tossico”, proprio come il titolo del film cult di Claudio Caligari a cui l’articolo fa riferimento.
All’interno del gruppo azzurro si respirano tensione e distacco: quelli che un tempo erano i “soldati” di Conte oggi gli avrebbero voltato le spalle, dentro e fuori dal campo. Lo stesso tecnico, secondo quanto riportato, avrebbe ammesso in un momento di frustrazione: “Non vi posso più proteggere.”
Allenamenti duri, pochi riposi e un clima diventato pesante
Le frizioni tra Conte e la squadra sarebbero nate da metodi di lavoro estremamente rigidi, con allenamenti intensi, giorni di riposo ridotti al minimo e un calendario scandito giorno per giorno, per evitare cali di concentrazione. Una gestione che, almeno nella prima parte di stagione, aveva restituito un Napoli disciplinato e competitivo, ma che col tempo ha generato malumori e insofferenza.
Secondo il Corriere, diversi giocatori avrebbero espresso perplessità sul carico fisico e sulla mancanza di comunicazione chiara riguardo ai programmi di lavoro. Il risultato? Un progressivo allontanamento emotivo tra tecnico e spogliatoio.
Conte in pausa fino a lunedì: un’assenza che fa rumore
Dopo settimane di tensione, Antonio Conte ha ottenuto dal club alcuni giorni di permesso — cinque in totale — una decisione ufficialmente concordata ma che ha alimentato nuove indiscrezioni. Il tecnico, noto per la sua ossessione per il lavoro e per la vittoria, non si era mai concesso un periodo di riposo così lungo nel pieno della stagione.
Un’assenza che, nel “giardino di casa Napoli”, come scrive il Corriere, “fa rumore e induce a brutti pensieri”, richiamando i precedenti addii improvvisi dell’allenatore da Juventus, Inter e Tottenham.
Conte, il rigore come marchio di fabbrica
Conte resta fedele alla sua immagine di comandante inflessibile, un tecnico che vive di principi e disciplina, spesso in contrasto con la gestione moderna dei calciatori. Il suo perfezionismo, unito alla pretesa di concentrazione assoluta, avrebbe logorato il rapporto con un gruppo che, dopo la vittoria dello scudetto nel 2023, fatica a ritrovare equilibrio e motivazioni.
Il club lo sostiene, ma serve un chiarimento interno
Nonostante la frattura apparente, il Napoli e Aurelio De Laurentiis continuano a garantire fiducia all’allenatore, legato da un contratto fino al 2027. Il presidente, consapevole della complessità del momento, considera Conte ancora centrale nel progetto tecnico e non intende rinunciarvi. Tuttavia, la priorità ora è ricostruire un rapporto di fiducia con la squadra.
Serve “una nuova alchimia”, scrive il Corriere, per evitare che l’amore tra Conte e il Napoli, nato sotto i migliori auspici, si trasformi definitivamente in una storia da finale amaro.









































