Milannews24
·1 août 2025
Nuovo San Siro Milan, rossoneri e Inter in attesa: scenario fosco, queste le opzioni sul tavolo

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Il futuro dello stadio di San Siro, icona del calcio mondiale, è da tempo al centro di un dibattito acceso e di una complessa serie di eventi. Oggi, 1° agosto 2025, ricorre un secolo esatto dalla posa della prima pietra di quello che sarebbe diventato lo Stadio Giuseppe Meazza, un impianto rivoluzionario, interamente dedicato al calcio, fortemente voluto dall’allora presidente della Pirelli, e costato l’enorme cifra di 5 milioni di lire dell’epoca. Inaugurato il 19 settembre 1926, San Siro è stato testimone di momenti storici e leggendari del calcio italiano e internazionale.
A cento anni di distanza da quel giorno, il futuro di San Siro rimane avvolto nell’incertezza. Quella che doveva essere una data decisiva per la cessione dell’impianto a Inter e Milan, il 31 luglio, è passata senza una risoluzione. Gli ultimi avvenimenti hanno ulteriormente complicato il quadro, posticipando le operazioni e avvicinando pericolosamente la data del 10 novembre, giorno in cui scatterà il vincolo sul secondo anello dello stadio, rendendo di fatto impossibile la demolizione.
Nonostante il TAR della Lombardia abbia respinto la richiesta di sospensiva presentata dal “Comitato Si Meazza”, fissando la data del vincolo al 10 novembre e aprendo la strada a un accordo quasi raggiunto tra i club e il Comune di Milano per la cessione di San Siro e delle aree limitrofe per 197 milioni di euro (cifra stabilita dall’Agenzia delle Entrate), la situazione è tutt’altro che definita.
A pesare sul processo sono l’indagine della procura sull’urbanistica milanese – che ha portato alle dimissioni dell’assessore Giancarlo Tancredi e ai suoi arresti domiciliari – e una serie di nuovi e sorprendenti ricorsi. Questi ultimi potrebbero rallentare ulteriormente un iter che, come dichiarato dal sindaco Sala, dovrebbe ripartire a settembre con l’obiettivo di rispettare i tempi del progetto.
L’ultima, e forse più significativa, complicazione è stata riportata da La Verità. Si tratta di una delibera della Giunta Comunale del 16 giugno 2000 che definisce San Siro come bene pubblico e facente parte del patrimonio indisponibile del Comune di Milano. Questo documento, ancora in vigore, stabilisce che lo stadio può essere concesso in uso ma non venduto, a meno che non cessino le sue funzioni sportive o non sia garantita la sua funzione pubblica.
Questa rivelazione getta un’ombra significativa sulle aspirazioni di Milan e Inter di acquistare e ristrutturare l’area, introducendo un nuovo capitolo in una telenovela che sembra non avere fine. La potenziale non vendibilità dell’impianto rossonero rappresenta un ostacolo imprevisto e di notevole entità, che richiederà un’attenta analisi e, probabilmente, nuove negoziazioni.
Con l’arrivo di settembre, l’attenzione si sposterà sulle prossime mosse del Comune di Milano e dei due club. Mentre l’incertezza sul futuro di San Siro persiste, le dinamiche interne del Milan vedono Tare come il nuovo Direttore Sportivo e Allegri come il nuovo allenatore, figure chiave che dovranno navigare anche in questo complesso scenario extra-sportivo. Il dibattito sul futuro di San Siro è più vivo che mai, e solo il tempo dirà se questo storico impianto continuerà a essere la casa di Inter e Milan o se le società intraprenderanno strade diverse per i loro nuovi stadi.
Fonte: Calciomercato.com