Juventusnews24
·28 novembre 2025
Padovano ne è sicuro e propone la soluzione “alla Lippi”: «Per schierare tre attaccanti serve che un paio si adattino e sacrifichino, come facevamo io e Del Piero»

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·28 novembre 2025

Michele Padovano, ex attaccante della Juventus, ha espresso grande fiducia nel potenziale di Jonathan David, attaccante canadese che ha ritrovato la via del gol in Champions League contro il Bodø/Glimt. Intervenuto a Tuttosport, Padovano spera che la rete decisiva in Norvegia possa averlo sbloccato.
Padovano ha sempre creduto in David: è una punta che ha sempre fatto 20 gol all’anno in Ligue 1 e pertanto ritiene possa riuscirci anche in Serie A. L’ex bianconero ammette che l’attaccante ha fatto molta fatica a causa dell’adattamento al calcio italiano, un problema che ha coinvolto anche Loïs Openda. Padovano ha chiesto pazienza, sottolineando che è presto per parlare di rinascita, ma ora David e Openda devono dare continuità.
L’ex attaccante ha affrontato il nodo tattico: David e Dusan Vlahovic possono coesistere. I due sono diversi per stile di gioco, ma gli attaccanti intelligenti sono sempre riusciti a integrarsi e potrebbero farlo bene anche loro.
Padovano è andato oltre, toccando l’ipotesi del tridente Vlahovic-David-Yildiz. Ha ricordato l’esempio di Marcello Lippi, che faceva giocare contemporaneamente Gianluca Vialli, Alessandro Del Piero e lui stesso. Per schierare tre attaccanti, è necessario che un paio si adattino e sacrifichino, come facevano lui e Del Piero a turno.
Spalletti ama giocare con una punta sola e vuole Bremer per il 4-3-3, ma Padovano vede la coesistenza come attuabile in alcune partite in cui la Juve ha l’obbligo di fare la gara. David e Vlahovic possono coesistere, se la Juventus gioca con la giusta mentalità.
PAROLE – «A me Jonathan David è sempre piaciuto. In estate ero molto contento del suo arrivo, anche perché il canadese è una punta che ha sempre fatto 20 gol all’anno in Ligue 1 e pertanto ritengo possa riuscirci anche in Serie A. Spero che la rete decisiva contro il Bodo Glimt martedì possa averlo sbloccato. Le potenzialità per fare bene anche alla Juve, nonostante l’avvio difficile, le ha tutte. Adesso tocca a lui. Ha fatto molta fatica, inutile negarlo. Penso abbia patito un po’ l’adattamento al calcio italiano. I tempi di inserimento sono andati per lui e pure per Openda. L’aver ritrovato la via della rete potrebbe dar loro lo slancio per mostrare le loro vere qualità. Aspetterei comunque a parlare di rinascita: ora devono dare continuità alla alla prova di martedì in Norvegia. Possono coesistere. Sono diversi come stile di gioco e caratteristiche. Tra l’altro, gli attaccanti intelligenti sono sempre riusciti a integrarsi e potrebbero farlo bene anche loro. Premesso che Spalletti ama giocare con una punta sola e penso che non veda l’ora di riavere Bremer per passare al 4-3-3, secondo me potrebbero coesistere tutti insieme. Almeno in alcune partite in cui la Juve avrà l’obbligo di fare la gara. In fondo, Lippi faceva giocare contemporaneamente Vialli, Del Piero e me. Per schierare tre attaccanti serve che un paio si adattino e sacrifichino, come facevamo io e Alex. Dovrebbero farlo anche Yildiz e uno tra Vlahovic e David a turno».
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