Pagelle Venezia Juve: il rigore di Locatelli e i guantoni di Di Gregorio valgono la Champions, aura Yildiz VOTI | OneFootball

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·25 mai 2025

Pagelle Venezia Juve: il rigore di Locatelli e i guantoni di Di Gregorio valgono la Champions, aura Yildiz VOTI

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Pagelle Venezia Juve: i voti e i giudizi ai protagonisti del match, valido per la 38ª giornata del campionato di Serie A 2024/25

(inviato allo Stadio Penzo di Venezia) – Pagelle Venezia Juve: i voti e i giudizi ai protagonisti del match, valido per la 38ª giornata del campionato di Serie A 2024/25

Di Gregorio 7 – Ci sono i suoi guantoni sulla qualificazione in Champions League della Juventus. Toglie dal sette un gol già fatto, di Doumbia: parata sensazionale, che mette la ciliegina sulla torta su un campionato importante, importantissimo del numero 29 bianconero. Il suo primo a Torino.


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Alberto Costa 6.5 – Il primo sorriso in maglia Juventus viene strozzato in gola dal VAR. Conclusione che toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali, ma un tocco di mano ‘cancella’ tutto. Mette lo zampino anche nel gol dell’2-1 di Kolo Muani, mettendoci corpo (e anima) al limite dell’area. Fuori per non rischiare l’inferiorità numerica, era già ammonito. Dal 45′ Renato Veiga 6 – Respinge diversi pericoli, soprattutto nel gioco aereo.

Kelly 5 – Perde la bussola sul gol dell’1-0 di Fila, risultando nettamente fuori posizione. Alza un po’ giri e il raggio d’azione col passare dei minuti, impostando lui l’azione da dietro. Ma nella ripresa troppi, davvero troppi spazi concessi al Venezia.

Savona 5 – Il binario di sinistra della Juventus è quello che soffre maggiormente gli attacchi dei lagunari. Va in difficoltà in più di un’occasione, perdendo gli uno contro uno con gli esterni avversari.

Nico Gonzalez 5.5 – Partita di (molti) alti e bassi. Qualche fiammata offensiva, ma ciò non giustifica i diversi errori nell’impostazione e un aiuto in fase di copertura che è mancato in più di un frangente. Dall’80’ Weah SV.

Locatelli 7 – Capitano della Juventus. Un ruolo che richiede DNA, leadership, responsabilità, non solo a parole ma anche a gesti. E il compito che si è preso questa notte Locatelli incarna perfettamente tutte queste prerogative: calciare il rigore più importante della stagione. Ghiaccio nelle vene, sangue freddo, gol: da Champions.

Thuram 6 – Ridà linfa al centrocampo, muscoli, quantità, quella che serve, quella che ha fortemente evidenziato Tudor alla vigilia. Non si prende la scena particolarmente, ma dà equilibrio al reparto, ‘rinunciando’ ai suoi inserimenti per contenere gli attacchi centrali del Venezia.

Cambiaso 5 – Intelligente nel battere velocemente la rimessa laterale che porta all’1-1 di Yildiz, ma difensivamente parlando sbaglia praticamente tutto nei frangenti decisivi del match. Perde la marcatura su Fila dopo 2′ che ringrazia e trafigge Di Gregorio, lascia una prateria poi a sinistra nell’azione che porta al momentaneo 2-2. Dal 74′ McKennie 6 – Grande aiuto difensivo.

Yildiz 7 – Ad un certo punto è proprio Igor Tudor a dire alla squadra di cercare di più Yildiz, di andare da lui per inventare, per creare. Perché è stato sotto gli occhi di tutti: Kenan è stato trascinatore al Penzo, non solo col gol del momentaneo 1-1 ma proprio per l’aura che si portato dietro in ogni giocata.

Conceicao 6.5 – Basta un lampo, un attimo, una giocata per accendersi e per accendere la partita. E così è stato anche oggi. 2-2, partita bloccata e Venezia in pressing offensivo: Chico ubriaca Nicolussi Caviglia e si procura il rigore decisivo. Primo tempo col freno a mano tirato, ripresa da protagonista. Dall’84’ Gatti SV.

Kolo Muani 6.5 – L’opposto rispetto a Conceicao: sale nel primo tempo, scende nel secondo. Nei primi 45′, però, è un fattore determinante nella manovra di gioco della Juventus: perché si abbassa molto, cuce, appoggia per i compagni con grande intelligenza, anche spalle alla porta. Il gol è di chi ci crede, di chi ha fame su ogni pallone. Dal 74′ Vlahovic 5 – Sbaglia ogni scelta.

All. Tudor 7 – E Champions sia. Con qualche difficoltà, errore, approccio sbagliato. Ma questo è quello che contava: vittoria sporca, matura.

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