Papin a cuore aperto da Pellegatti: «Berlusconi mi cantò una canzone. Leao difficile da cambiare, Rabiot e Maignan…» | OneFootball

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·27 novembre 2025

Papin a cuore aperto da Pellegatti: «Berlusconi mi cantò una canzone. Leao difficile da cambiare, Rabiot e Maignan…»

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Papin ricorda i tempi d’oro e analizza il Milan di oggi: dal retroscena su Arcore al giudizio sui francesi della rosa

Jean-Pierre Papin, leggendario attaccante rossonero, è intervenuto ospite sul canale YouTube dello storico giornalista Carlo Pellegatti, iniziando il suo racconto dall’emozione del suo approdo a Milano: «Un ricordo incredibile, era la prima volta ad Arcore. Berlusconi mi ricevette nella sua grande casa cantando una canzone francese. Un momento incredibile».

Van Basten-Papin che coppia era? «Arrivai al Milan anche per quello, avevo il sogno di giocare con Marco perché avremmo potuto segnare entrambi. Tutti dicevano che fosse impossibile, non lo era».


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L’approccio con Capello? «Mi ha insegnato il rigore, mi ha dato questo. Mi ha cambiato come calciatore, ho imparato a giocare spalle alla porta. E’ stato molto difficile perché è un lavoro che richiedeva tempo, ma in un anno ho fatto grandi progressi».

Leao. «Per lui forse è più difficile, fargli cambiare mi sembra molto difficile. Se è capace, diventerà un altro giocatore».

Quel gol al Porto. «Uno dei gol più belli della mia carriera, è stato un momento incredibile. Giocavamo una gara complicata, ebbero tante occasioni e feci quel gol meraviglioso».

L’esperienza al Milan? «Ho giocato con tanti grandi campioni, è stato un privilegio giocare con questa squadra. Era un club che voleva vincere tutto. Parlo spesso con Marco Simone, ho sentito Paolo Maldini. La comunicazione è rimasta».

Tassotti, Maldini, Costacurta, Galli e Baresi. «Una sicurezza incredibile, sapevi che non subivi gol o comunque poco».

Su Giroud. «Siamo molto amici, quando è arrivato al Milan ero contento. Un centravanti come lui segna e difende, e gioca anche in porta. Ha fatto una scelta importante, difficile tornare al Milan quando sei in squadre come Chelsea o Arsenal. Al Milan giochi sempre per vincere, lui è stato fortissimo».

Su Rabiot e Maignan. «Maignan è incredibile, uno dei più grandi portieri francesi. Sembra imbattibile, sa sempre cosa deve fare. Rabiot l’ho conosciuto quando era all’OM, uno dei più grandi centrocampisti moderni che io conosco. Fa gol, difende, tecnicamente è bravissimo. Sta facendo bene».

Fofana e Nkunku. «Fisicamente non è come gli altri, ha bisogno di tecnica e velocità e in Italia è difficile perché le difese sono forti. Per lui è difficile ma parliamo di un bravissimo ragazzo e un bel giocatore. Fofana fa un po’ fatica ma ha tecnica e carattere, ha bisogno di un po’ più di tempo».

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