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·2 février 2025
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Nel giorno di Milan-Inter, Giampaolo Pazzini ex di entrambe le squadre, in collegamento video con gli studi di Sky Sport, ha espresso la sua opinione riguardo la condizione fisica e mentale di entrambe le squadre.
DERBY-DAY – Giampaolo Pazzini ha parlato così dell’atmosfera del derby tra Milan e Inter, lui che ha vestito entrambe le maglie: «I giocatori cercano di azzerare tutto quello che c’è fuori perché il derby è una partita a sè, l’atmosfera è diversa. I giocatori quando arriveranno a San Siro riusciranno a cancellare tutti i pensieri negativi che stanno al di fuori il calcio. Un giocatore come vive il mercato? Secondo me un po’ disturbato lo è, un giocatore sa che continuerà al Milan ed è tranquillo. Vive però lo spogliatoio con gente che tra dodici ore vestirà un’altra maglia e non è semplice. Per me arrivare alla partita era lunga, già dal giorno prima respiri il derby in maniera diversa».
LATO INTER – Pazzini si sofferma in particolare sulla squadra nerazzurra: «Punto debole dell’Inter? Faccio fatica a trovarlo. È una squadra troppo matura e consapevole, da diversi anni vince e convince. Quando vieni da un periodo così di vittorio sei molto più abituato a certi tipi di partite, i giocatori sono consapevoli delle loro potenzialità. Emblematiche sono state le parole di Mkhitaryan post Champions League. Queste cose ti danno un continuo di risultati e di vittorie che ti fa sentire forte. Il punto debole è che due derby l’Inter li ha persi quindi nella gestione di certi momenti, l’Inter può sicuramente migliorare».
OGGI DIVERSO – Pazzini ha giocato sia all’Inter che al Milan, ma non ha dubbi sul dove giocherebbe ad oggi: «È normale scegliere l’Inter, una squadra che sta andando molto bene. Forse preferirei giocare con Thuram perché mi toglierebbe un sacco di lavoro (ride, ndr). Sono un grandissimo estimatore di Lautaro Martinez, però Thuram ti porta via gli avversari. Per un attaccante avere un compagno di squadra come lui, ti toglie diversi problemi. La crescita che ha avuto anche Dimarco è incredibile, oggi è uno degli esterni più forti d’Europa. Ho giocato con lui a Verona, si vedeva che aveva grandi qualità, ma non pensavo potesse avere questa continuità di rendimento».
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