PianetaSerieB
·7 juin 2025
🤬 Posizione NETTA degli ultras del Brescia: “Non è la fine, come vorrebbe Cellino. Opportunità da cogliere”

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·7 juin 2025
Il gruppo Ultras Brescia 1911, in seguito agli accadimenti degli ultimi giorni, ha emanato un comunicato stampa per mettere in chiaro la sua posizione. Lo riprendiamo da tifobrescia.it:
“Molti di noi non hanno dormito questa notte, e chi scrive è tra questi. Più che l’amarezza per questo drammatico finale di stagione, però, a tenerci svegli è stata la rabbia nel constatare la facilità con cui qualcuno ha già elaborato il nostro “lutto” e -soprattutto- il nostro futuro, voltando clamorosamente una pagina a dir poco vergognosa, di cui magari è stato anche complice.
Quasi che già sapesse da tempo -e nei dettagli- ogni risvolto, ogni passaggio, e -di conseguenza- avesse già predisposto ogni possibile soluzione, anche quella più malsana. E in questo momento così tragico, la visione peggiore per “salvare” la storia della nostra amata Leonessa sarebbe proprio quella legata alla fusione con altri Club. Un’idea che si sta cercando di insinuare fra l’opinione pubblica (nello specifico fra la tifoseria biancoblù), che ancora una volta rischia di essere vittima di inganni, promesse, e soprattutto lusinghe.
Infatti, grazie anche alla capacità di affabulazione di certi personaggi, alla loro malafede e alla loro faciloneria conclamata, e alla -abituale- complicità di certa stampa, ai tifosi del Brescia si vuole far credere che la fusione con una o più società della nostra provincia bresciana possa diventare la soluzione ideale, e questo senza nemmeno avere interpellato il resto della tifoseria o i diretti interessati (a meno che non ci siano già stati incontri segreti, naturalmente).
Di certo è la scelta più rapida e la meno faticosa; e per chi negli ultimi trentacinque anni ha agito più per convenienza che per altro, è anche la più logica e coerente. E chissenefrega dei 114 anni di storia del Brescia, già compromessi negli ultimi dieci anni da retrocessioni, ripescaggi, fallimenti evitati per un soffio, fallimenti effettivi, che evidentemente non sono serviti a rinsavire certe menti occulte.
Chissenefrega poi della storia delle altre società bresciane, considerate “piccole” e inferiori a quella del Brescia Calcio, nonostante abbiano da insegnare -soprattutto al signor Cellino e ai suoi complici- in quanto a programmazione, professionalità, organigramma societario, rispetto per i propri tifosi, lungimiranza, rapporti con l’intera stampa (e non solo con quella che gli fa più comodo).
Vogliamo parlare della Feralpi Salò?, il cui presidente è stato insultato -in un recentissimo passato e dagli stessi tifosi del Brescia che oggi magari gli chiederanno spazio- per il suo totale disinteresse nei confronti del Brescia Calcio, quasi fosse una colpa amare la squadra del paese piuttosto che quella più blasonata del capoluogo, e per un altro episodio di cui è stato probabilmente vittima inconsapevole (ci riferiamo alla vicenda marginale della maglia a strisce neroazzurre regalatagli dalla squadra orobica; cosa che per altro è successa anche a Baggio, che ovviamente non è stato insultato da nessuno, pur avendo rappresentato Brescia e i bresciani in tutto il mondo e per un lungo periodo).
Vogliamo parlare del Lumezzane?, il cui presidente è un certo Andrea Caracciolo, bandiera biancoblù letteralmente cacciato a calci da Cellino fra l’indifferenza generale. Vogliamo parlare dell’Ospitaletto?, il cui vice-presidente è un certo Fabio Corioni, su cui stendiamo un velo pietoso.Tutte “piccole” società con una loro storia precisa, una dignità uguale -se non superiore- alla nostra; realtà che noi vorremmo forse cancellare per porre rimedio agli errori e alle scelte sciagurate di Cellino e dei suoi complici?
Negli ultimi vent’anni, sui vari social, e non certo in nostra presenza, siamo stati definiti in tanti modi: bastian contrari, rompi palle, sindacalisti, quattro gatti, trenta sfigati, poveri illusi, retrogradi, anacronistici, “amici” dei nostri “nemici”, perfino “sacchi” (di cosa ve lo lasciamo immaginare).
Per questo oggi sorprende ricevere così tanti attestati di stima non solo da tutta Italia (quello è sempre accaduto, e non lo diciamo perché mitomani), ma anche da quella parte di tifoseria bresciana che spesso ci ha ignorato, isolato, e addirittura irriso. Proprio in virtù della credibilità che ci siamo conquistati negli anni (e che di certo non è stata certificata tramite le famose “Vanity Metrics”, quelle metriche basate sui Like che tanto esaltano l’ego dei megalomani), invitiamo tutti a riflettere; in maniera saggia, non impulsiva, evitando così di seguire -per l’ennesima volta- quelle sirene che ci hanno portato alla rovina.
Non possediamo la sfera di cristallo, come del resto non abbiamo la verità in tasca. Sappiamo però come dovrebbe comportarsi una tifoseria in questi momenti, e in particolare un gruppo Ultras che si definisca tale. Sappiamo inoltre che se si segue il cuore, e non solo la convenienza, non si sbaglia mai. Di certo, in questi ultimi decenni si sono ripetuti gli stessi errori troppe volte.
Questa non è certo la fine del Brescia come vorrebbe Cellino.
Questa è una grande opportunità. Sta a noi coglierla!
“Ci sono cose giuste… cose sbagliate… e poi ci siete voi!” Cit.
Avanti sempre! Avanti Ultras!
Ultras Brescia 1911“.