PianetaSerieB
·19 novembre 2024
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Giovanni Gardini, AD del Palermo, ha parlato al Social Football Summit. Di seguito l’intervista completa a cura dell’inviato Danilo Buonpensiero tra ambizioni, sogni ed obiettivi,
“Il City crede che il calcio italiano vada sviluppato ulteriormente e il Palermo può essere la piazza ideale in termini commerciali, migliore. E’ stata una scelta intelligente e di prospettiva. Il Palermo è stato acquistato in Serie C, la categoria non era un problema. Il gruppo ha una visione nel lungo termine, creare prospettive e risultati nel medio-lungo periodo. Palermo è un’opportunità in termini sportivi.
Palermo ha un colore e un brand visto in tutto il mondo. Il brand Palermo viaggia per conto proprio. Palermo dovrebbe avere la consapevolezza di quello che è, questo un pochino manca. Per chi viene da fuori, ci si rende conto che ha una potenzialità al di fuori del comune. Dopo le big 5, secondo me Palermo può essere a quel livello lì.
OBIETTIVO FINALE DEL PROGETTO – “L’Europa? Sì, può essere. Il Palermo nel breve periodo deve stabilizzarsi tra le prime dieci squadre di Serie A”.
PROGETTO – “A che punto è il progetto? Siamo al di sotto delle aspettative in questa stagione, ma il campionato ha dimostrato che è importante essere nella posizione in cui si deve nel girone di ritorno. Il tempo non è un alibi, dobbiamo darci da fare per recuperare il terreno perduto”.
MARKETING – “Oggettivamente stiamo ottenendo i risultati migliori”.
INFRASTRUTTURE – “Una delle chiavi di volta per cui il Palermo è stato acquistato, è perché Mirri è stato lungimirante, aveva acquisito un terreno dove costruire il centro sportivo, è stato un lasciapassare significativo per il gruppo, in 14 mesi l’abbiamo realizzato. Abbiamo anche una club house e il centro potrà essere utilizzato anche dalla Primavera. Abbiamo acquistato una seconda parte di terreno e cercheremo di capire cosa fare”.
STADIO – “Stiamo con la pubblica amministrazione per trovare un accordo corretto e dotare Palermo di uno stadio conforme alle esigenze del calcio odierno. Stiamo trovando disponibilità da parte della pubblica amministrazione che sta capendo quali sono le nostre intenzioni. Tutto sta proseguendo secondo un iter ben preciso. Abbiamo la fortuna a Palermo che lo stadio viene vissuto 365 giorni all’anno. Facciamo dei tour per tifosi stranieri, ci sono 4 milioni e l’80% viene a visitare anche il nostro store. Sono attività significative per il nostro sviluppo.
EUROPEO – “Incide che Palermo possa ospitare gli Europei, vogliamo essere di supporto e consentire l’opportunità anche per Palermo, ma ad oggi siamo ad un periodo molto lungo per il calcio italiano. Lo stadio di Palermo è stato rifatto parzialmente per i mondiali del 90’, poi non ha avuto una manutenzione straordinaria adeguata. Stiamo cercando di migliorarlo e renderlo accogliente.
2 ANNI DI PRESENZA – “Il City pensa che il calcio italiano ha potenzialità di cui non si rende conto, ma spesso si perde nel chiacchiericcio e ha poca visione strategica di quello che può fare nel proprio settore. Manca un principio di sostenibilità: è un principio assoluto Le potenzialità che ha Palermo sono difficilmente quantificabili, ha un brand, un passato di calciatori importanti, un bacino d’utenza in Italia e in tutto il mondo che poche squadre possono vantare. Il nostro obiettivo è essere maggiormente competitivi”.
PALERMO SUCCURSALE? – “No, è una fake news assoluta. Ogni società del gruppo ha autonomia completa, tranne quella economica. C’è una grande interazione, condivisione e passaggio di informazioni reciproche tra tutte le aree. Perché si fa sistema e si fa industria. Far parte di un gruppo significa avere la capacità di condividere, da Melbourne a New York e Palermo. L’obiettivo è sentirsi parte di un gruppo di professionisti di alto livello. Il drive è il risultato sportivo. Palermo ha grandissima visibilità. Oggi siamo mancanti dal punto di vista del risultato sportivo, ma siamo consapevoli che rientreremo nel nostro habitat naturale“.
MODELLO DI COMUNICAZIONE DIFFERENTE – “Il calcio in Italia viaggia molto su quello che si dice e poco su quello che si fa, noi siamo per il fare e non per il dire. Sicuramente abbiamo sbagliato e continueremo a sbagliare. Non è importante ciò che tu dici. Bisogna essere coerenti, credibili e avere competenza. Queste caratteristiche sono basilari. Siamo un gruppo di lavoro giovane. Palermo ci ha dato e dà grandissime soddisfazioni, siamo in debito con loro. In estate abbiamo fatto uno storytelling importante”.
DIFFICOLTA’ PIU’ GRANDE – “Ad oggi vincere le partite. Abbiamo grandi numeri in termini di tifosi, sia in casa e in trasferta, ma abbiamo un neo che deve tornare ad essere a livelli adeguati”.
DIONISI – “Fiducia? Non potrebbe essere diversamente. In un’intervista fatta da Soriano, ha detto che noi non decidiamo mai il lunedì e quindi decidere di pancia. Dobbiamo essere riflessivi, guardare i numeri e i dati. Il risultato è figlio di tante piccole cose.
DECISIONI SU INVESTIMENTI – “Tutto viene deciso dal Palermo. Viene fatto un budget prima dell’inizio della stagione, budget economico e risultato sportivo da raggiungere. A differenza di molte altre realtà, in tutte le squadre del gruppo il management è tutto locale. Non c’è alcuna attività di colonizzazione.
VANTAGGIO DI FAR PARTE DEL GRUPPO CITY – “Condividere cose che magari neanche si conoscono. Noi abbiamo a disposizione gli stessi strumenti del Manchester City, come tutte le altre squadre.
SVANTAGGIO – Per un italiano avere soldi a disposizione era qualcosa a cui non si era abituati ad avere. In 2 anni e mezzo abbiamo preso un solo giocatore del City. C’è una condivisione, non c’è un’imposizione. Il Palermo decide di sua spontanea volontà, se prendere un calciatore o un allenatore.
Non è il tempo che determina se il risultato è giusto o sbagliato.
RISULTATI – “E’ il Palermo che deve trovare soluzione, non il City. Mercato? Non è la soluzione ai problemi, non ci darà le soluzioni a quello che siamo oggi. Dobbiamo valorizzare i calciatori che abbiamo, essendo più forti e dimostrando ciò meritiamo di essere”.
DI COSA VADO PIU’ ORGOGLIOSO – “La squadra in campo che abbiamo costruito e quella che fuori dal campo stiamo costruendo“.
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