Juventusnews24
·11 décembre 2025
Rampulla non si nasconde: «Primo tempo davvero brutto. Difesa a quattro anche col Bologna? Io ho una sensazione a riguardo»

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La vittoria in chiaroscuro ottenuta dalla Juventus contro il Pafos continua a generare dibattito tra gli addetti ai lavori. Se il risultato sorride alla classifica di Champions League, la prestazione dai due volti ha sollevato interrogativi sulla reale identità della squadra. A intervenire sulla questione è stato Michelangelo Rampulla, storico ex portiere, che ospite di Maracanà su TMW Radio ha offerto una lettura lucida del momento attraversato dalla truppa di Luciano Spalletti.
Secondo Rampulla, non bisogna aspettarsi miracoli immediati. Il tecnico toscano è nel pieno di un processo di studio e adattamento che richiede pazienza. La partita contro i ciprioti ha evidenziato le difficoltà attuali, soprattutto in un primo tempo bloccato, ma ha anche mostrato la capacità dell’allenatore di leggere le situazioni e correggere il tiro in corsa.
ANALISI DEL MATCH E DI SPALLETTI – «E’ stato un primo tempo davvero brutto, si cercava di sfondare sempre centralmente. Secondo tempo molto meglio. Non credo si sia svoltato, non pensavo che Spalletti potesse stravolgere tutto in un mese. Deve capire la rosa, dove possono rendere meglio e piano piano ci sta riuscendo. Si fanno delle valutazioni, si cerca dove correggere certi errori».
Uno dei temi più caldi riguarda il possibile cambio di modulo stabile. Il passaggio alla difesa a quattro visto nel finale di gara potrebbe non essere solo un esperimento isolato, ma una soluzione spendibile già nell’imminente e delicata trasferta di campionato. Rampulla suggerisce che, contro un avversario specifico come il Bologna, questa veste tattica potrebbe essere l’arma vincente per arginare le fasce.
DIFESA A 4 E BOLOGNA – «Difesa a quattro? Difficile dire se la rivedremo subito. Per me è una soluzione, già col Bologna, visto che gli esterni rossoblu sono forti. Giocare a 4 contro squadre che attaccano bene con gli esterni alti potrebbe essere una buona soluzione, ma un conto è vedere una partita, un conto è vedere gli allenamenti tutti i giorni».
Non poteva mancare un focus sulle difficoltà dei singoli. Se da un lato c’è un Edon Zhegrova che, secondo l’ex portiere, è stato schierato titolare giustamente per fargli accumulare minuti nelle gambe dopo lo stop, dall’altro c’è il “caso” Teun Koopmeiners. L’olandese fatica a incidere come faceva a Bergamo e Rampulla individua le cause in un mix di pressione mediatica e difficoltà di ambientamento.
KOOPMEINERS E LA PRESSIONE – «Sono una serie di cause. Il fatto di essere pagato tanto, che tanti speravano in grandi cose da lui, la pesantezza della maglia, le critiche, tutto insieme sta incidendo credo. Non si sa bene però. Magari si trova meno bene di Bergamo col gruppo, sono tante le varianti che possono incidere».









































