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·5 novembre 2025

Roma, il capitano Lorenzo Pellegrini si racconta: “Gasperini, mercato e le favorite per il campionato”

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Lorenzo Pellegrini, centrocampista e capitano della Roma, si è raccontato in un’intervista a Il Romanista, soffermandosi sul suo periodo di forma, sul suo nuovo allenatore e sul mercato.

Roma, Pellegrini: “C’è distanza tra il Napoli e le altre! Il mio sogno è capire il mio livello”

Pellegrini ha parlato così a IlRomanista, ecco le sue dichiarazioni:


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Su Gasperini

“Metodo assimilato? Secondo me sì. Le difficoltà tattiche dipendono anche dagli altri. Come col Lille: abbiamo perso e fatto fatica, inizialmente, dato che loro avevano uno dei giocatori tra le linee e bisognava andare a prenderlo diversamente da come avevamo preparato. Poi si lavora su quella che è la preparazione della partita. Per quanto ci riguarda, sempre in corrispondenza degli avversari. A volte, non accade ciò che ci si aspetta e serve qualche minuto per capire bene che cosa sta accadendo. Ma siamo sempre riusciti a rimettere la partita sui binari giusti. Anche a Milano, contro un Milan che si chiude bene, riparte e ha una squadra di livello, ci siamo messi lì e abbiamo giocato. Nel primo tempo c’è stata una grande mezz’ora; poi abbiamo sofferto negli ultimi 10’ e siamo andati così così all’inizio della seconda frazione. Ma poi la gara è stata abbastanza a senso unico. Ognuno ha le sue particolarità, a livello calcistico, e le sue richieste. Però, personalmente, penso che il mister sia un allenatore da campo, che si concentra su quello e che vuole far migliorare i giocatori lì. Alla fine, tutto il resto non che sia superfluo, ma ciò che c’è fuori è una conseguenza di quello che si fa sul campo. Quindi è giusto concentrarsi su quello”.

Sulla favorita al campionato

“Secondo me c’è distanza tra il Napoli e le altre. Gli azzurri vengono da un anno in cui hanno vinto, in cui si sono fatte determinate cose che stanno continuando a fare. E hanno messo dentro parecchi giocatori importanti. Per me Napoli favorito. Poi viene l’Inter, semplicemente per i giocatori, per la loro qualità e la loro esperienza. E da quello che si nota, si vede che il gruppo segue tanto Chivu, lo rispetta e ci crede. I giocatori sono importanti. Dopo arriva il Milan, che ha una squadra forte. Noi, più che guardare quanto siamo o non siamo distanti da loro, dobbiamo guardare noi stessi e basta. Ci sono cose in cui possiamo migliorare e se si migliorano quei punti, ci si può divertire. Fare le cose giuste. In questo inizio, tante volte abbiamo vinto con un però. “Però qui, però lì, però 1-0…”. Quando aggiusteremo questi però, sarà un po’ più chiaro il tutto”.

Sul ruolo

“Se una persona pensa a me come un interditore, allora vuol dire che non capisce nulla di calcio. È normale, ognuno ha le sue qualità. Quello che penso si capisca meno di me è che io non sono un attaccante. Io sono un centrocampista: devo giocare con la porta di fronte a me, lì do il 100% delle mie qualità. Non devo stare spalle alla riga del fallo laterale e puntare nell’uno contro uno. Non è una mia caratteristica. Soulé è così. Non io. Poi, il discorso dei gol, del tiro, dell’inserimento e del fatto che io sia stato spostato un po’ più avanti è diverso. Io sono un centrocampista. Che sia nei due mediani, o mezzala, che è il mio ruolo preferito, dato che mi permette di avere spazio, abbassarmi, ricevere palla, muovermi… La mia idea di me in una partita è riuscire a fare un po’ tutto: abbassarmi per fare uscire la squadra; anche difendere, perché non mi pare che io mi sia mai lamentato di dover fare una corsa”.

Sulle offerte di mercato

“Ci ho pensato, ovviamente. E più che offerte, ci sono stati interessamenti. Ma comunque quell’infortunio è stato troppo determinante in quel momento. Ancora non mi allenavo con la squadra; ho fatto la prima panchina simbolica a Pisa, dopo essermi allenato una volta con gli altri. In più, sono uno a cui non piacciono le cose fatte all’ultimo: se devo fare una cosa, devo pensarci bene, essere convinto di ciò che faccio”.

Sul sogno

“Il mio sogno adesso? (Ci pensa un po’, ndr). Il mio sogno è capire di che livello sono. Il mio sogno era giocare per la Roma e vincere con la Roma. Ho avuto la fortuna di realizzarlo, vincere è sempre un sogno, poi con questa maglia… Ma la mia romanità è amare la Roma a prescindere”.

Raffaele Morra

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