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·8 septembre 2025

San Siro, il Comune contatta la Corte dei Conti sul prezzo di vendita

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Nell’operazione San Siro nulla può essere lasciato all’improvvisazione: ogni dettaglio dell’intesa con Inter e Milan per la cessione dello stadio deve essere valutato con la massima precisione. Per questo motivo, prima di chiudere la trattativa, Palazzo Marino – spiega l’edizione milanese de La Repubblica – ha scelto di rivolgersi alla Corte dei conti per un confronto informale e istituzionale.

Il dossier relativo al Meazza, infatti, è già da tempo sotto l’attenzione della magistratura, che ha aperto un’indagine per verificare se la vendita dello stadio e delle aree circostanti possa comportare perdite per le finanze pubbliche. L’elemento principale al centro delle verifiche è il prezzo di vendita, stimato dall’Agenzia delle Entrate in 197 milioni di euro su richiesta del Comune. Proprio per questo si è deciso di consultare i giudici contabili, i quali, pur non potendo fornire pareri preventivi, avrebbero raccomandato la massima cautela per assicurarsi che la cifra fissata sia davvero adeguata al valore del bene.


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Grande attenzione anche al tema delle bonifiche: secondo la bozza di accordo, Palazzo Marino contribuirebbe con 36 milioni di euro, da sottrarre alla cifra iniziale di 197 milioni al termine dei lavori. Una riduzione che dovrà essere attentamente giustificata, poiché in caso contrario potrebbe sollevare obiezioni da parte della Corte dei conti.

Il Comune, dal canto suo, ha sempre sostenuto di aver seguito un percorso trasparente, affidandosi prima all’Agenzia delle Entrate e successivamente al Politecnico e alla Bocconi per ulteriori verifiche. A contestare questa impostazione sono stati i comitati contrari alla demolizione del Meazza, che hanno sollevato dubbi sull’imparzialità delle valutazioni universitarie. La base normativa scelta per giustificare lo scomputo delle bonifiche dal prezzo di vendita è stata individuata nella cosiddetta “legge stadi”.

L’iter richiede estrema attenzione e potrebbe avere bisogno di più tempo del previsto. Nella prima proposta i club avevano fissato al 31 luglio la scadenza per la firma dell’accordo, poi prorogata al 30 settembre. Per ottenere un ulteriore rinvio, Inter e Milan dovrebbero riformulare l’offerta, ma i margini sono ristretti: il vincolo di tutela sul secondo anello del Meazza scatterà infatti il 10 novembre. L’obiettivo del Comune è concludere entro fine settembre, ma l’iter amministrativo è complesso: prima il passaggio in giunta, poi almeno due commissioni consiliari e, infine, il voto in Consiglio comunale. Non è escluso, quindi, che l’approvazione possa slittare di qualche giorno in caso di dibattito acceso o numerosi emendamenti.

Toccherà dunque alle squadre decidere se accettare un’ulteriore proroga. Nel frattempo, la vicesindaca Anna Scavuzzo e il capo di gabinetto del sindaco Filippo Barberis proseguiranno i colloqui con i gruppi consiliari di maggioranza e opposizione, illustrando i contenuti dell’accordo per convincere i consiglieri ancora scettici. Parallelamente continuerà anche il confronto con Inter e Milan, con il Partito democratico che spinge per ridurre la quota di partecipazione del Comune ai costi delle bonifiche.

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