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·16 septembre 2025

San Siro, ridotto lo sconto per Inter e Milan: dal Comune 22 milioni di euro

Image de l'article :San Siro, ridotto lo sconto per Inter e Milan: dal Comune 22 milioni di euro

La trattativa è arrivata al capolinea. La delibera per la vendita di San Siro dovrebbe approdare in giunta già domani, con un importo fissato nero su bianco. L’offerta è senza margini di modifica: il Comune parteciperà alle spese di demolizione e bonifica con 22 milioni di euro, invece dei 36 milioni richiesti da Inter e Milan in base alla legge sugli stadi.

Questo comporta che i due club – scrive l’edizione milanese de La Repubblica – dovranno coprire 14 milioni in più rispetto alla cifra che avevano inizialmente considerato come punto di partenza della trattativa. In particolare, la differenza riguarda il costo previsto dai club per la demolizione parziale e la rifunzionalizzazione del Meazza. Palazzo Marino, dal canto suo, verserà 12 milioni per la demolizione e ricostruzione del tunnel Patroclo e 9,6 milioni per le bonifiche dei terreni destinati a diventare parco.


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La logica alla base di questa riduzione dei contributi comunali è chiara: i fondi pubblici possono essere destinati a verde e viabilità perché si tratta di opere che resteranno patrimonio comunale, mentre non è politicamente difendibile pagare per interventi che produrranno vantaggi esclusivi per i privati, come la parte di Meazza destinata a diventare l’ingresso del nuovo complesso. Il Partito Democratico aveva incaricato la vicesindaca Anna Scavuzzo, che ha gestito direttamente i negoziati, di azzerare del tutto la partecipazione del Comune. Alla fine, però, si è trovata una via di mezzo.

Nell’incontro di ieri a Palazzo Marino con i rappresentanti dei club non c’è stata una vera stretta di mano conclusiva. La linea di Inter e Milan è infatti quella di non esporsi pubblicamente fino al voto in Consiglio comunale. In ogni caso, 14 milioni in più su un investimento complessivo da 1,2 miliardi non rappresentano un ostacolo sufficiente a far saltare una delle compravendite più significative della storia del calcio italiano.

L’obiettivo del Comune era piuttosto ottenere un compromesso accettabile per garantire il sostegno della maggioranza, evitando di dover ricorrere (anche se solo in teoria) ai voti dell’opposizione. Ci riuscirà? Il Pd non ha ancora sciolto le ultime riserve: lo farà nei prossimi giorni, quando la Direzione metropolitana del partito esaminerà la delibera e definirà la linea ufficiale. In Comune prevale un cauto ottimismo: nonostante le tensioni e le possibili sceneggiate in aula, si ritiene che la vendita andrà a buon fine.

Intanto oggi la vicesindaca, insieme a tecnici e legali dell’amministrazione, incontrerà il Comitato per la legalità guidato da Nando Dalla Chiesa, per sottoporre la documentazione a una valutazione che riduca al minimo i rischi di contestazioni. Non esistono garanzie assolute, come dimostrano le vicende urbanistiche passate, ma si cerca di prevenire eventuali problemi.

Il calendario prevede quindi questi passaggi: approvazione della delibera in giunta (domani, salvo sorprese), successiva discussione in due commissioni dove i consiglieri potranno esaminare il documento, e infine le decisioni politiche, con il Pd chiamato a presentare eventuali ordini del giorno o mozioni. Nel frattempo, si terrà anche la Direzione metropolitana.

Per il voto in aula, la prima data utile sembra essere giovedì 25 settembre (il 22 appare troppo ravvicinato), con chiusura dei lavori entro il 29. Il tutto in tempo per rispettare la scadenza del 30 settembre, oltre la quale – salvo eventuali proroghe – l’offerta di acquisto decadrebbe, come più volte ribadito dalle società.

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