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·28 novembre 2025
đïž Sarri: âCR7, Higuain e Mertens i migliori che ho allenato. Hamsik era da Real Madrid o Barcellonaâ

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Il tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, ha parlato in unâintervista ai microfoni del programma âStorie di Serie Aâ di Radio TV Serie A. Queste le sue parole, riportate da alfredopedulla.com:
âLa pazienza? Penso che fino a qualche anno fa non ne avevo molta, penso che una delle cose buone di invecchiare Ăš sia che ti coltiva qualitĂ che prima pensavi di non avere. PiĂč passano gli anni, piĂč cerco di essere paziente e capire chi ho di fronte, mentre prima partivo dalla mia idea e tutto il resto non lo accettavo. Cosa ho fatto in questo anno e mezzo lontano dai campi? Ho visto partite, nel mondo del calcio uno ci rimane dentro, purtroppo la storia familiare questâanno non Ăš stata bellissima e quindi sono stato preso da storie non simpatiche ma fa parte della vita.
Cosa mi ha spinto a scegliere questo lavoro e questa vita? Ci sono state una serie di contingenze che mi hanno portato ad allenare, uno incomincia a scalare le categorie fino a trovarsi in una categoria dove o fai un passo indietro o uno in avanti. Le voci che mi affiancavano al Milan? Le storie estive da fine luglio non hanno piĂč un senso. Sono seduto sulla panchina della Lazio pieno di difficoltĂ ma con il gusto di allenare. Come vorrei chiudere la carriera? Come ho sempre detto: spero che la societĂ riesca a prendere il Flaminio, che alla prima partita lĂŹ in panchina ci sia io e che lo stadio porti il nome di Tommaso Maestrelliâ.
Queste, invece, le parole di Sarri nel corso di unâintervista concessa a DAZN, riportate da TMW:
âUna serie di contingenze che ti capitano, non câĂš bisogno di grande coraggio. Si comincia a scalare categorie in cui si fa un passo indietro o uno in avanti. Io avrei continuato lo stesso a farlo, Ăš una storia di passione, che mi diverte. Non avrei fatto comunque fatica. Da quando lo faccio di professione la sensazione di andare a lavorare non ce lâho mai avutaâ.
Ha mai avuto la sensazione di arrivare a questo livello? âA un certo punto lâobiettivo Ăš stato quello di farne una professione, senza avere queste ambizioni cosĂŹ alte. Si inizia dalla Serie C, le circostanze e la fortuna mi hanno portato piĂč in alto di quello che pensavoâ.
Esordio piĂč importante? âQuello a Napoli Ăš stato tanta roba. Per me Ăš stato un giorno pieno di emozioniâ.
Quando deve parlare della bellezza del calcio si riferisce sempre a Napoli⊠âIo ho preso quella squadra senza cambiare tanti giocatori, câerano tutte le cose al punto giusto nel momento giusto. Calcio straordinario, divertente da vedere. Non abbiamo vinto niente ma Ăš stato un calcio bellissimo. Nessuna squadra che ho avuto a disposizione ho avuto la possibilitĂ di replicarloâ.
I migliori che ho allenato? âCristiano Ronaldo alla Juve. Higuain e Mertens a Napoli. Un giocatore che in quel momento era sottovalutato era Albiol. Tra i centrocampisti dico Jorginho e Kante. Mi stavo dimenticato Hamsik, che avrebbe meritato di piĂč in carriera. Era un calciatore da Barcellona e da Real Madridâ.
Se ne potesse portarne uno alla Lazio? âDirei Marek, siamo alla ricerca di costruire una base solida per fare due o tre innesti per diventare competitiviâ.
Si Ăš scelto sempre presidenti tosti. âSempre meglio un presidente tosto che un fondo straniero. Ă ovvio che il presidente sia una figura dominante, io per tutta la carriera ho avuto presidenti cosĂŹ. A volte meglio una litigata faccia a faccia che un fondo quando non sai con chi parlareâ.
Tante litigate ha fatto? âSĂŹ, ma fanno parte del gioco, della volontĂ di crescere. Se alla base ci sia voglia di crescere allora fanno beneâ.
Che pensiero ha avuto prima di venire alla Lazio? âChe sarebbe stato un anno difficilissimo. Penso che siano stati i cinque mesi piĂč difficili della mia carriera, tra le altre cose perĂČ anche divertenti. La componente gusto câĂš, questo Ăš giĂ tantoâ.
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