Calcionews24
·1 novembre 2025
Sassuolo, l’intervista di Grosso: «Matic ha dimostrato umiltà e disponibilità. Paragoni con Muharemovic? Meglio non fare nomi»

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Fabio Grosso, allenatore del Sassuolo, si giusta il momento della squadra. Neopromossa ma con una lunga frequentazione precedente nella massima categoria, ha collezionato finora 13 punti, con 4 vittorie e un pareggio all’attivo. Il campione del mondo 2006 (e come si può dimenticare l’ultimo rigore calciato da lui contro la Francia?) ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
L’OBIETTIVO – «L’obiettivo del club è chiaro, ma mi piace che i ragazzi scendano in campo senza freni, con il desiderio di toccare i propri limiti e a quel punto con la volontà di alzare l’asticella».COSA PIACE DI QUESTA PARTENZA – «I margini di crescita. Serve equilibrio soprattutto nei momenti positivi, bisogna valutare bene la situazione e avere in testa l’obiettivo. Ma non voglio che la salvezza sia un freno: dobbiamo essere ambiziosi».LE SCONFITTE INIZIALI – «I dubbi mi accompagnano sempre, ma non bisogna trasformarli in preoccupazione altrimenti ti immergi nella negatività. Io mi focalizzo sul presente. E se c’è un momento difficile faccio qualche passo indietro, allargo lo scenario e rifocalizzo. La mia esperienza a Brescia fu particolare, ebbi troppa fretta, però mi è servita per capire certe cose».DIALOGO – «Da quando c’è la possibilità di fare cinque cambi, bisogna rendere tutti partecipi. Credo che parlare con i giocatori sia importante. Con Laurienté l’ho fatto tanto in ritiro: Armand è tosto, potrebbe rendere molto di più, glielo dico sempre. Anche con Volpato parlo spesso: ha qualità importanti e pian piano stanno venendo fuori. Pinamonti deve solo capire che può raggiungere un livello davvero alto. A Koné, che è molto bravo, ripeto di mettere di più le sue qualità al servizio dei compagni, relazionandosi maggiormente con loro in campo. In generale nello spogliatoio dico che la domenica io scelgo il giocatore, ma durante la settimana lavoro con gli uomini: una differenza che sembra sottile, ma lì dentro c’è un mondo intero. Quando faccio la formazione seguo certe valutazioni, in allenamento vedo i percorsi di crescita. Che sono importanti e portano frutti».CHI RICORDA MUHAREMOVIC – «Meglio non fare nomi. Però ha carisma, qualità enormi e margini di miglioramento. In allenamento si applica davvero bene».MATIC – «Umiltà e disponibilità. Il giocatore lo conoscevamo già, l’uomo è una splendida scoperta: sostiene e aiuta tutti gli altri».CONCETTI ALLA LIPPI – «Sì, è una cosa imparata da lui. Che non significa anarchia o improvvisazione, ma capacità di leggere il momento e di fare la scelta giusta. Io sono molto esigente con la squadra, perché lo sono innanzitutto con me stesso. Vale il discorso fatto in partenza: non metto freni a loro e non li metto a me. Vogliamo crescere tutti insieme: io, i ragazzi, il Sassuolo. Arriviamo dal basso, il salto è notevole. Ma è bello saltare. Qui si lavora benissimo, è il club ideale. E mi piace stare a contatto pure con i bambini che si allenano, dirgli qualcosa, abbracciarli. Ripenso ai miei inizi, amo gli ambienti in cui si matura nel modo giusto».
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