Serie A, la crisi dei centravanti: milioni spesi e rendimento sotto le attese. Bonny lo strappo alla regola | OneFootball

Serie A, il rendimento delle punte arrivate dal mercato estivo accende il dibattito: investimenti pesanti ed integrazione mancata

La Serie A sta vivendo una fase particolare per quanto riguarda il rendimento dei centravanti. A fotografare il momento è Libero, che parla apertamente di una vera e propria crisi delle punte, soprattutto tra quelle arrivate in Italia durante l’ultima sessione estiva di mercato. Nomi importanti, investimenti rilevanti e aspettative alte che, almeno per ora, non hanno trovato riscontro sul campo.

Da Lorenzo Lucca, attaccante italiano fisico e strutturato, a Loïs Openda, punta belga esplosiva in velocità, passando per Edon Zhegrova, Christopher Nkunku, Evan Ferguson e Nikola Krstovic, sono molti i centravanti acquistati a cifre importanti che stanno faticando ad adattarsi al nostro campionato. Gol pochi, prestazioni altalenanti e un impatto ben lontano da quanto immaginato in estate.

Secondo Libero, il problema non è solo tecnico ma anche strutturale. Il quotidiano sottolinea come l’investimento di 25 milioni rappresenti oggi il limite sostenibile per ammortizzare un acquisto in cinque anni senza compromettere i bilanci.

In questo contesto spicca un’eccezione. Per Libero, chi può sorridere è Ange-Yoan Bonny, attaccante francese classe 2003, passato dal Parma all’Inter. Il giovane centravanti, inserito gradualmente nello scacchiere di Cristian Chivu, sta trovando continuità e fiducia, dimostrando come un investimento ragionato possa portare risultati anche senza cifre fuori mercato.

Il quotidiano punta il dito contro una certa superficialità delle società: È ovvio che i centravanti costino di più perché il gol è la merce più cara, ma i club hanno peccato di pigrizia. Hanno comprato dal listino, ignorando l’integrazione tattica e psicologica. Un errore che oggi presenta il conto, in un campionato dove segnare resta difficile e l’adattamento non è mai scontato.

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