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Diego D'Avanzo·30 septembre 2024
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Diego D'Avanzo·30 septembre 2024
La Federazione internazionale dei calciatori professionisti dopo aver denunciato la FIFA, ha pubblicato il report annuale in cui monitora l'impegno in campo dei giocatori. Quest'anno il titolo del recap è molto forte: "Ho bisogno di riposare" / "I need to rest".
In prima pagina compaiono subito le rimostranze di Mbappé, Bellingham, Van Dijk, Valverde, Bernardo Silva e Tchouameni sul calendario in continua espansione. Il sindacato dei calciatori poi ribadisce: "Il carico di lavoro che i nostri giocatori devono affrontare è senza precedenti. Ha prodotto un affaticamento che ormai è pericoloso".
La FIPRO per far capire la sua posizione ha riportato dei dati che spiegano bene l'impegno dei calciatori di un certo livello:
Con l'introduzione del Mondiale per Club da giugno a luglio alcuni giocatori potrebbero dover giocare un numero esagerato di partite: se il Manchester City arrivasse in fondo a tutte le competizioni a cui partecipa, disputerebbe 75 gare nella stagione 24/25.
In proiezione, se Phil Foden disputasse anche tutti i suoi match a disposizione con l'Inghilterra, dovrebbe giocare 89 partite in una sola stagione.
Nell'immagine qui sopra si può vedere l'aumento delle partite (o inclusioni in squadra) di Foden e la proiezione per l'annata 24/25.
Un calendario più fitto significa anche un workload più impegnativo sin dalla giovanissima età, basta guardare al numero di partite giocate da Owen e Bellingham all'età di 21 anni: 95 gare di differenza nonostante Owen abbia esordito a 17 anni in Premier League.
Impressionante è anche il dato della Premier League 23/24: nel solo mese di agosto si sono registrati 100 infortuni, a causa dell'intensità degli allenamenti e degli impegni ravvicinati all'inizio della stagione.
La FIFPRO chiede infine di avere più voce in capitolo nell'organizzazione dei calendari che non devono essere compilati soltanto dalle federazioni e dai campionati.
C'è da notare che secondo il CIES il numero di minuti effettivi in campo è diminuito negli ultimi 20/25 anni per i Top player ma ad essere aumentata è sicuramente la frequenza delle partite e l'impegno psico-fisico dato dal poco riposo tra le gare stesse.
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