Tardelli: «Società in confusione. Alla Juve manca qualcuno che la ami come Andrea Agnelli. È impossibile che ogni allenatore non sia capace» | OneFootball

Tardelli: «Società in confusione. Alla Juve manca qualcuno che la ami come Andrea Agnelli. È impossibile che ogni allenatore non sia capace». Parla la leggenda bianconera

Ospite di Rai Sport, la leggenda bianconera Marco Tardelli ha detto la sua sul momento difficile che sta attraversando la Juve. L’ex centrocampista ha usato parole molto dure, individuando nella proprietà e nella dirigenza, piuttosto che negli allenatori, la vera causa della crisi prolungata del club.

Tardelli ha sottolineato come l’instabilità della panchina sia il sintomo di un caos ai vertici, arrivando a rivalutare la precedente gestione. «E’ andato via Allegri, è andato via Motta e andrà via Tudor se perde una partita. Forse è in confusione la società. Forse il proprietario della Juventus non sa dove deve stare» – ha dichiarato. «Si rivaluta Andrea Agnelli. Perché Andrea Agnelli era uno che amava la Juventus e voleva la Juventus. E quindi mi sembra che nessuno abbia voglia di creare una Juventus. Perché è possibile che tutti gli allenatori non siano capaci?».

Il cuore del problema, secondo l’analisi di Tardelli, è la totale assenza di una visione chiara. «Il progetto non c’è mai stato in questi anni» – ha proseguito, portando come esempio lampante la gestione confusionale di Dusan Vlahovic, spesso relegato in panchina. «Vlahovic potrebbe dare una mano ma è sempre in panchina ma chi è che non lo fa giocare: Tudor o la società?».

Questa mancanza di programmazione e di chiarezza nei ruoli decisionali, secondo Tardelli, sta impedendo alla squadra di evolvere. «Bisogna rivedere un attimo le cose perché la Juventus non riesce ad uscire da un tunnel in cui è da tempo ma facendo così non ci esci mai».

L’affondo finale è sulla struttura societaria, con una critica diretta alla scelta di inserire Giorgio Chiellini in un ruolo dirigenziale, che Tardelli ritiene poco incisivo. L’ex campione del mondo ha fatto un paragone con la sua esperienza personale: «Chiellini poi perché l’hanno messo lì? Lui dovrebbe essere abbinato alla squadra e dovrebbe aiutare la Juventus. Anche io ero in società ma non mi stava bene e me ne sono andato perché non era il ruolo che volevo fare».

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