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·1 août 2025
Torino, Baroni in conferenza stampa: «Soddisfatto dei primi giorni, voglio una squadra con coraggio. Schuurs? Ecco cosa mi ha detto»

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·1 août 2025
(Lorenzo Bosca – Inviato allo Stadio Olimpico Grande Torino). Primo giorno di scuola per Marco Baroni, il nuovo mister dei granata – arrivato in estate dalla Lazio chiamato a sostituire Paolo Vanoli – si presenta oggi in conferenza stampa. Al suo fianco, davanti alla sala conferenza dello Stadio Olimpico Grande Torino – seduto il patron del club piemontese Urbano Cairo.
La conferenza stampa del nuovo allenatore del Torino Marco Baroni:
Conferenza Stampa – Mister Baroni
Mister Baroni, quali sono le premesse e gli obiettivi della stagione?«Le premesse sono chiare: il lavoro. Gli obiettivi li dobbiamo conquistare giorno dopo giorno. Non sono un amante dei proclami; preferisco concentrarmi sul lavoro e sulla dedizione. La squadra deve capire che solo attraverso il lavoro costante si ottengono i risultati. Per quanto riguarda la proposta di gioco, credo molto nell’emozionalità della squadra. Voglio una squadra che lotta con coraggio, con passione, e che partecipi collettivamente. Ogni singolo giocatore deve dedicarsi alla causa comune. Questa è la mia visione del calcio.»
È soddisfatto del Torino che ha trovato? C’è qualcosa che manca ancora nella rosa?«Sono molto soddisfatto dei primi giorni di lavoro. Ogni giorno vedo una squadra che entra in campo con voglia, con la luce negli occhi e con intensità. Il ritiro è fondamentale per me, perché ti dà la possibilità di vedere e valutare il gruppo, di fare esperimenti e trarre delle risposte, anche durante le partite di test. Abbiamo ancora un mercato aperto, che ci permette di fare valutazioni costanti con il direttore e il presidente, ma sono concentrato sul campo e sul lavoro quotidiano.»
Come ha visto Zapata?«Zapata è un giocatore fondamentale per la squadra. Ha una grande testa, sempre dentro la squadra. Ora dobbiamo aspettare che il suo fisico arrivi al livello che desideriamo, ma è un giocatore che non ha bisogno di stimoli. L’importante è che prenda il tempo necessario per tornare al top della forma.»
Cosa ha capito del Torino fino ad ora?«Ho trovato un ambiente focalizzato sul gruppo. Non parlo solo dei giocatori e del mio staff, ma di tutte le persone che lavorano intorno alla squadra. Qui a Torino si vive di passione, e questo è il primo passo. La squadra deve fare il suo lavoro sul campo, deve essere il cuore pulsante della città. Ogni azione deve trasmettere partecipazione, emozione, e coraggio. E questo è l’obiettivo: portare la passione granata sul campo.»
Come è nata la trattativa che l’ha portata al Torino? Ha parlato con Vanoli prima dell’inizio dell’avventura?«La trattativa è nata da una telefonata, un primo incontro. Ho trovato un progetto in linea con le mie motivazioni e quelle della società. Con Paolo Vanoli ho un rapporto di stima, ma in questo caso non ho sentito il bisogno di parlare con lui. Rispetto professionale è importante. La trattativa è stata chiara e semplice, e da subito abbiamo sentito che c’erano delle motivazioni comuni.»
Cosa pensa della vicinanza della squadra ai tifosi per foto e autografi? È un aspetto che state curando?«Come ho detto prima, il calcio è per la gente. I tifosi sono una parte fondamentale della nostra missione. Abbiamo già avuto una giornata a porte aperte, e non escludo che possa succedere ancora. La squadra deve fare il primo passo, deve far sentire la propria presenza e la propria passione.»
La squadra giocherà con il 4-2-3-1?«I test sono stati molto utili, abbiamo provato diverse soluzioni, tra cui il 3-4-3, per capire cosa si adatta meglio ai ragazzi. Credo molto nel gioco con il doppio esterno, ma ci possono essere delle varianti. L’importante è che la squadra abbia soluzioni offensive, e i due mediani possono dare molte opportunità da questo punto di vista. Per me, l’obiettivo principale è fare gol e da lì costruire il resto.»
Maripan ha detto che la squadra deve credere di più in sé stessa. C’è un problema di autostima?«Prima di tutto, bisogna trasmettere fiducia ai giocatori. L’uomo ha bisogno di sentirsi apprezzato, e quando si fa sentire bravo un giocatore, lui ti può dare di più. Maripan è un giocatore importante, forse ha ancora qualche situazione da sistemare, ma io sono concentrato sul lavoro. Ho chiesto alla squadra di essere coraggiosa, anche contro squadre di livello come quelle che abbiamo affrontato. Voglio una squadra che aggredisca il gioco, non che si difenda.»
Come sta la squadra in questo momento?«Questo è un momento bellissimo. I giocatori sono carichi di lavoro, ma ora è fondamentale lavorare sulla mentalità. In questi momenti bisogna dare ancora di più. Stiamo lavorando tutti insieme per migliorare sotto questo punto di vista.»
Come sta Schuurs?«Schuurs ha dimostrato una grande voglia. Il primo giorno che ci siamo incontrati, mi ha detto: ‘Mister, io alla prima ci sono’. Questo dimostra quanto sia motivato, ma come sempre, dobbiamo essere cauti e fare un percorso insieme all’area medica per valutarne il pieno recupero.»
La squadra lo scorso anno ha chiuso a 20 punti dall’Europa. I nuovi acquisti colmano questo gap?«Partiamo dai 44 punti della scorsa stagione e vediamo di crescere passo dopo passo. Non voglio fare proclami su obiettivi lontani, ma concentrarmi sul lavoro quotidiano. Creare degli obiettivi reali si fa solo attraverso il miglioramento costante e quotidiano della squadra.»
Abbiamo visto che ha provato alcuni giocatori in diverse posizioni in campo. È per conoscerli meglio o una tattica per tutta la stagione?«L’obiettivo è creare mobilità, anche fuori posizione. Ogni giocatore deve essere messo nelle condizioni migliori per esprimersi, ma a volte ci sono richieste specifiche che si devono accettare. Se un giocatore è stato impiegato fuori posizione, è perché c’era una richiesta da parte mia, e il giocatore ha sposato la mia idea. La collaborazione è fondamentale.»
Il presidente aveva detto di sperare in una rosa al 90% per il ritiro. Con l’addio di Vanja e Ricci, mancano ancora degli innesti per avere una squadra completa?«Sono consapevole della situazione di Vanja e Ricci. Le opportunità di mercato sono state cogliute, ed è sempre difficile avere subito una squadra pronta al 100%. Non guardo mai fuori dal campo, preferisco concentrarmi su quello che ho a disposizione. Io e la società siamo in costante dialogo per capire come rafforzare la squadra e raggiungere i giusti equilibri. Confronti quotidiani sono essenziali per costruire la squadra.»
Ha intenzione di aprire più frequentemente le porte del Filadelfia ai tifosi?«Sì, come ho detto, il calcio è della gente. Abbiamo già avuto una giornata a porte aperte e ne potremmo organizzare altre. È importante per la squadra avvicinarsi ai tifosi, farli sentire parte del progetto.»
Come valuta il cambiamento di portiere, considerando che sono stati subiti gol in tutte le partite finora?«Voglio fare un applauso a Vanja, un vero professionista che ha lavorato con la squadra fino all’ultimo giorno. Poi abbiamo deciso di investire su un nuovo profilo, ma è un processo che richiede tempo. Non vedo l’aspetto difensivo solo legato ai portieri o ai difensori; tutta la squadra è coinvolta. Se vogliamo tenere molti giocatori offensivi, bisogna correre tutti insieme, in avanti e in difesa. E questo è il nostro obiettivo.»
Il Torino ha vinto due scudetti giovanili a giugno. Come intende utilizzare questo capitale nel suo lavoro?«È una risorsa straordinaria. Il Torino ha sempre lavorato bene con i giovani, e per me questo è un aspetto fondamentale. Il club ha una grande tradizione in questo, e noi dobbiamo continuare su questa strada, lavorando sulle idee, sullo scouting e sulla crescita dei ragazzi.»
Il calendario di inizio stagione è molto difficile. Come si prepara a affrontarlo?«Il calendario è quello che è, non possiamo cambiarlo. Per me le difficoltà sono opportunità. La squadra deve affrontarle con coraggio, senza paura. Se predico coraggio, non posso certo avere paura del calendario.»
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