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·31 décembre 2025

Torino e stadio di proprietà: serve un accordo entro giugno 2026 per l'acquisto

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Stadio di proprietà: per il Torino il tempo stringe davvero. Non è uno slogan, ma la conseguenza diretta del percorso istituzionale tracciato dalla Giunta Lo Russo per il futuro dello stadio Olimpico Grande Torino. Come riporta Tuttosport, tutto ha preso forma lo scorso febbraio, con l’approvazione di una delibera specifica che apre alla possibile vendita dell’impianto nel corso del 2026, se non addirittura entro la fine del 2025. A maggio è arrivato poi l’annuncio decisivo del sindaco: «L’Agenzia delle Entrate mi ha appena comunicato che non verrà rinnovata l’ipoteca da 38 milioni pendente sullo stadio Olimpico Grande Torino dal 2005: dal prossimo 2 luglio l’impianto sarà libero». Libero, dunque, di essere messo sul mercato dalla Città e acquistato da un soggetto privato, al termine di un iter burocratico complesso e inevitabilmente lungo. Un percorso che, per ragioni evidenti, vede il Torino come primo interlocutore naturale, in quanto utilizzatore esclusivo dell’impianto per l’attività calcistica.

Per Urbano Cairo il 2026 rischia di diventare l’anno dell’ultima chiamata, se davvero l’obiettivo è acquistare lo stadio da presidente granata e dotare finalmente il club di un asset strategico come lo stadio di proprietà. Negli ultimi mesi le sue dichiarazioni hanno scandito una progressiva apertura. Ad agosto: «L’obiettivo di prendere lo stadio è legato allo sviluppo delle strutture e non ci sono secondi fini legati a una vendita del Torino. A proposito delle condizioni, me ne aspetto di simili a quelle avute a suo tempo dalla Juventus». A settembre: «Mi sto informando per comprare lo stadio. Ora che il Comune ha ottenuto che l’ipoteca sull’Olimpico Grande Torino non venisse più inscritta, c’è effettivamente questa possibilità. Ne parlerò con il sindaco il prima possibile, sicuramente in tempi veloci. È una cosa che mi piacerebbe fare. Sicuramente lo stadio di proprietà è un’opportunità che va perseguita». In ottobre il discorso si è allargato al futuro societario: «Sì, confermo che ho dato la mia disponibilità a vendere il Toro, ma non ci sono trattative in corso perché offerte non ce ne sono». A novembre, infine: «Sto pensando allo stadio di proprietà e sto valutando il progetto insieme al sindaco di Torino. Spero che sia possibile».

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