Calcionews24
·28 novembre 2025
Totti si sbilancia: «Il numero 10 della Roma è unico, ma spero che qualcuno possa indossarlo. Dybala? Non può fare quella posizione, ecco perché»

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Ospite della rubrica Legends Road su DAZN, Francesco Totti ha condiviso aneddoti emozionanti e riflessioni sulla sua carriera, a partire da un incontro commovente con un tifoso.
Durante l’intervista, il capitano indimenticato della Roma ha parlato anche della squadra di Gian Piero Gasperini, della sua eredità come numero 10 e delle sue opinioni sul futuro del club giallorosso.
IL LEGAME CON I TIFOSI E UN INCONTRO EMOZIONANTE – «Un mese fa, una persona di 45/55 anni mi ha fermato al semaforo e ha iniziato a piangere. Mi ha detto: “Non sai cosa hai significato per la mia vita. TI amo più di mia madre”. Poi ha aggiunto: “Io faccio l’abbonamento, ma da quando hai smesso, dal 2017 ad oggi, l’ho fatto in Tevere perché spero che tu tutte le domeniche esci dalle scalette, sali le scalette, esci, ti metti in panchina e fai la sorpresa a tutti”».
Totti ha raccontato con emozione il legame che ancora oggi esiste tra lui e i tifosi, che continuano a sperare nel suo ritorno in campo, nonostante il suo ritiro avvenuto nel 2017.
LA ROMA DI GASPERINI – «Bene, bene, ma anche se io ancora non vedo la Roma di Gasperini, per quello che ho visto a Bergamo, diciamo. Si può migliorare ancora, per quello c’è Gasperini. Può migliorare, però se migliorando poi può peggiorare, è meglio non farlo».
Totti ha espresso il suo supporto alla Roma di Gasperini, pur sottolineando che la squadra può ancora fare dei progressi, senza rischiare di tornare indietro.
DYBALA E IL RUOLO DA FALSO 9 – «No, perché non ha le caratteristiche per farlo, non c’è il fisico. Per me lui può giocare un po’ esterno con le due mezze punte. Diciamo che siamo due giocatori totalmente diversi».
L’ex capitano ha anche parlato di Paulo Dybala, esprimendo il suo parere sul ruolo che il fantasista argentino potrebbe avere nel sistema della Roma, ma escludendo la possibilità che possa fare la stessa evoluzione che lui ha avuto in carriera, giocando da falso 9.
LA FASCIA DA CAPITANO E IL NUMERO 10 – «Non ne ho più, le ho finite. Il capitano ha una responsabilità diversa sia in campo che fuori, ma fortunatamente avevo la possibilità di conoscere Roma, Trigoria e dintorni. Salire le scale dell’Olimpico non è facile. C’è chi le sale tranquillamente e chi meno».
Riguardo alla fascia da capitano, Totti ha riflettuto sul peso di quella responsabilità, ma ha anche espresso la sua visione sul futuro del numero 10 della Roma. «Non sono geloso. È un numero diverso da tutti gli altri. Va portato con talento, forza, determinazione, la testa giusta. È difficile che a Roma qualcun altro possa rimettersi quel numero. È giusto che i bambini possano sognare di indossarlo».









































