Udinese Cagliari, assegnato il premio di migliore in campo: né Borrelli, né Kabasele. Ecco chi è | OneFootball

Udinese Cagliari, la Lega Serie A ha assegnato il premio di migliore in campo ad un giocatore a sorpresa: ecco a chi è stato dato il riconoscimento

Sorprendente decisione della Lega Serie A dopo la sfida tra Udinese e Cagliari, valida per la sesta giornata del campionato 2025/2026. Nonostante la gara sia stata ricca di protagonisti, il premio di migliore in campo è andato al difensore centrale dei friulani Oumar Solet, autore di una prova solida e decisiva nel contenere gli attacchi della formazione sarda.

Una scelta che ha destato curiosità, perché a segno nella gara sono andati Christian Kabasele, esperto difensore belga, e Gennaro Borrelli, giovane punta abruzzese al suo primo gol in Serie A.

Entrambi avevano contribuito in modo diretto al pareggio finale, ma la Lega ha voluto premiare la completezza e l’intensità della prestazione del centrale francese. Solet, arrivato dal Salisburgo, si è distinto per leadership, letture difensive e capacità di impostare dal basso, incarnando al meglio l’idea di solidità che il tecnico Kosta Runjaic sta cercando di trasmettere alla propria squadra.

Caprile protagonista, ma Solet vince il duello

Molti si aspettavano che il riconoscimento andasse a Elia Caprile, portiere del Cagliari classe 2001, che ha compiuto almeno tre interventi miracolosi nel corso del match. L’ex estremo difensore del Bari è stato una garanzia per la retroguardia rossoblù, confermando il suo ottimo stato di forma e attirando l’attenzione di diversi club di Serie A. Tuttavia, la Lega ha preferito valorizzare il lavoro difensivo complessivo di Solet, considerato il vero equilibratore del reparto bianconero.

Per il Cagliari, nonostante il mancato riconoscimento individuale, la prestazione rimane positiva. Il punto conquistato rappresenta un passo importante nella corsa alla salvezza e conferma la solidità del gruppo guidato da Fabio Pisacane, tecnico campano che sta dando identità e coraggio alla sua squadra.

La decisione della Lega, seppur inattesa, sottolinea quanto il calcio premi non solo i gol o le parate spettacolari, ma anche il lavoro silenzioso e costante di chi costruisce le fondamenta del gioco.