Verona Inter, Marelli prova a togliere i dubbi: «Non c’erano gli estremi per l’espulsione di Bisseck, vi spiego perchè» | OneFootball

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·2 novembre 2025

Verona Inter, Marelli prova a togliere i dubbi: «Non c’erano gli estremi per l’espulsione di Bisseck, vi spiego perchè»

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Verona Inter, Marelli difende l’arbitro: il pallone si stava allargando e Sučić era in recupero, ecco perché non era chiara occasione da gol

Un episodio che pesa come un macigno sul risultato finale di Verona Inter (finita 1-2). L’Hellas recrimina, e molto, per la mancata espulsione del difensore nerazzurro Yann Bisseck, reo di aver steso Giovane lanciato a rete al 66′, sul punteggio di 1-1. L’arbitro ha optato per il cartellino giallo, scatenando le proteste furiose dei gialloblù. Ma secondo l’esperto di moviola Luca Marelli, la decisione del direttore di gara è stata corretta.

Marelli: l’analisi dell’episodio chiave

Intervenuto per analizzare l’episodio, l’ex arbitro ha spiegato perché, a suo avviso, non c’erano gli estremi per il cartellino rosso (il cosiddetto DOGSO, Denial of an Obvious Goal-Scoring Opportunity), ma solo per l’ammonizione (SPA, Stopping a Promising Attack). La chiave, secondo Marelli, sta tutta nel movimento e non nel fermo immagine, che può essere ingannevole.


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MARELLI – «Questo episodio bisogna vederlo in movimento, il fermo immagine può trarre in inganno. Bisogna vedere dove sta andando il pallone, uno dei parametri su cui bisogna basare la valutazione di un potenziale cartellino rosso, sta scorrendo in una zona esterna dove per altro c’era già Sucic che stava recuperando. Se il pallone toccato da Giovane fosse stato indirizzato verso la porta allora c’erano gli estremi per il rosso».

Marelli: perché non è rosso

L’analisi di Marelli, dunque, smonta la tesi della “chiara occasione da gol” basandosi su due fattori tecnici fondamentali per il regolamento.

Il primo è la direzione del pallone. Il fermo immagine, che ha scatenato le polemiche sui social, trae in inganno perché mostra solo il fallo, ma non la traiettoria della palla. Secondo Marelli, «il pallone sta scorrendo in una zona esterna», ovvero si stava allargando verso la fascia e non puntava direttamente verso la porta.

Il secondo fattore è la posizione degli altri difendenti. Marelli sottolinea come in quella zona di campo «c’era già Sucic che stava recuperando». La presenza di un altro giocatore in copertura, unita alla direzione non ottimale del pallone, fa sì che l’occasione non possa essere definita “chiara”.

Per questi motivi, la decisione di estrarre solo il cartellino giallo è considerata corretta: Bisseck ha interrotto un attacco promettente, ma non una palese occasione da rete. Una lettura tecnica che, seppur corretta, lascia l’amaro in bocca al Verona, condannato poi da un autogol beffardo al 93′. Un episodio che comunque lascia l’amaro in bocca anche alla Vecchia Signora, che pregustava di accorciare anche sull’Inter.

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