Zaccardo si racconta: «Mondiale 2006? Lì sono diventato uomo. Io, Barzagli, Barone, Grosso, Toni. Dal Barbera al Mondiale. L’autogol…» | OneFootball

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·21 octobre 2025

Zaccardo si racconta: «Mondiale 2006? Lì sono diventato uomo. Io, Barzagli, Barone, Grosso, Toni. Dal Barbera al Mondiale. L’autogol…»

Image de l'article :Zaccardo si racconta: «Mondiale 2006? Lì sono diventato uomo. Io, Barzagli, Barone, Grosso, Toni. Dal Barbera al Mondiale. L’autogol…»

L’ex Milan e Palermo Cristian Zaccardo si racconta a La Gazzetta dello Sport: «Mondiale 2006? Io, Barzagli, Barone, Grosso, Toni…»

Cristian Zaccardo, campione del mondo 2006, si racconta in un’intervista a La Gazzetta dello Sport che spazia dai ricordi indelebili del Mondiale ai suoi nuovi panni di agente FIFA. Un percorso fatto di successi, qualche rimpianto e intuizioni di mercato che hanno portato alla scoperta di talenti come Kvaratskhelia. Le dichiarazioni alla Gazzetta:

L’OPERAZIONE CANNAVARO CT DELL’UZBEKISTAN – «A fine agosto io, Cannavaro, Materazzi e altri siamo stati invitati dalla federazione a visitare il nuovo centro sportivo. Quando eravamo lì, come battuta, dissi: “Ma perché non prendete Fabio?”. Lo hanno chiamato un paio di settimane dopo».PENSAVA DI FARE L’ALLENATORE – «No. Amo il mercato, ero indeciso se proseguire come direttore sportivo o come agente Fifa. Chiesi a Galliani di iniziare nel Monza, anche gratis, ma stavano bene così. Alla fine, ho scelto di fare l’agente. Vivo tra Milano e Fano e mi diverto coi miei figli, Ginevra e Nicolò. Lui fa la punta e gioca in Promozione. Quando lo vedo mi viene voglia di giocare, ma non ce la faccio più».PALERMO E IL MONDIALE 2006 – «Lì sono diventato uomo. Io, Barzagli, Barone, Grosso, Toni. Dal Barbera al Mondiale vinto insieme. Il primo gol in nazionale lo segnai al Barbera contro la Slovenia. La gara che ci diede la certezza della qualificazione in Germania. Gli anni più belli».L’AUTOGOL CON GLI USA – «Certo. Senza quell’autorete sarei rimasto titolare a scapito di… Grosso. Ma magari non avremmo vinto il Mondiale. Lo dice la storia. Dopo Italia-Stati Uniti Lippi mise Zambrotta a destra e Grosso a sinistra. Doveva andare così. Vale lo stesso discorso per Nesta: al suo posto entrò Materazzi. Contro il Ghana, comunque, giocai alla grande. Sì, tant’è che Gigi (Buffon ndr), scherzando, disse “e che cavolo, basta”. Era un grande gruppo: quando uscirono le notizie su Calciopoli Lippi ci chiuse in una stanza e ci disse di pensare solo a noi. Andai a dormire all’una. Dissi ai miei amici che un’eventuale vittoria avrebbe cambiato la mia vita per sempre».I RIMPIANTI – «Lasciare il Wolfsburg nel 2009, da campione di Germania. Rinunciai ai soldi per rientrare in Italia e tornare in Nazionale. Nel 2011, poi, ci fu un contatto con la Juve, ma non se ne fece nulla. Al Tardini sono stato da dio, ma avevo sensazioni negative sulla società e dissi che non me la sentivo. Galliani si arrabbiò e virò su Bonaventura. Alla fine, andò come dicevo io: Galliani mi disse scherzando che sarei diventato il suo agente di borsa».IL CURRICULUM VITAE SU LINKEDIN – «Arrivavo da un anno disastroso a Vicenza concluso con la retrocessione, il mio procuratore era sparito. Mi arrivarono offerte da tutto il mondo, ma scelsi Malta per stare più vicino»


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