Juventusnews24
·21 November 2025
Altobelli rivela: «Momento più brutto della carriera? Il passaggio dall’Inter alla Juve». Parole al sorpresa per il campione del mondo 1982

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Alessandro Altobelli, per tutti “Spillo”, ha festeggiato i suoi 70 anni, e per l’occasione ha concesso una lunga intervista a Sportmediaset. L’ex campione del mondo ha ripercorso le tappe salienti della sua carriera, soffermandosi sul momento più delicato: l’addio all’Inter e il successivo passaggio alla Juventus.
Altobelli ha confessato che il momento più brutto della sua carriera fu proprio quando è dovuto andare via dall’Inter. Ha ribadito la sua fede nerazzurra, dicendo di essere nato tifoso dell’Inter e di esserlo per sempre, così come tutta la sua famiglia.
L’attaccante ha svelato un retroscena sul suo addio ai colori nerazzurri. Altobelli si considerava un giocatore che aiutava molto anche la società e un leader positivo all’interno dello spogliatoio. Ha espresso il sospetto che l’allora tecnico Giovanni Trapattoni e il presidente Ernesto Pellegrini temevano un po’ il suo ruolo nel gruppo, spingendo per la sua partenza.
Riguardo al suo passaggio alla Juventus, ha detto di aver trovato un bell’ambiente che lo ha accolto benissimo.
Altobelli ha ricordato con affetto l’incontro con figure storiche del club come Giampiero Boniperti e l’Avvocato Gianni Agnelli. Ha stretto legami con compagni di squadra di altissimo livello, come Claudio Gentile e Antonio Cabrini.
L’esperienza bianconera fu breve, ma fu un momento importante per la sua carriera. Altobelli ha concluso ribadendo il dispiacere di lasciare l’Inter dopo tanti anni, ma ha riconosciuto la professionalità e l’accoglienza ricevuta dalla Vecchia Signora.
PAROLE – «Il momento più brutto della mia carriera? Quando sono dovuto andare via dall’Inter. Sono nato tifoso dell’Inter e lo sarò per sempre, così come i miei due figli e i miei nipoti maschi e femmine, tutti interisti. Come ho vissuto il passaggio alla Juve? Alla Juventus ho conosciuto persone come Boniperti e Agnelli e compagni di squadra come Gentile e Cabrini. Ho trovato un bel ambiente che mi ha accolto benissimo. Ma mi è dispiaciuto andare via dall’Inter dopo tanti anni. Ero un giocatore che aiutava molto anche la società, forse Trapattoni e Pellegrini temevano un po’ il mio ruolo nel gruppo. Ero amico dei ragazzi e facevamo sempre il bene del club».









































