Ballotta: «Punterei ancora su Vlahovic, prima di mandare via Perin ci penserei due volte. Conferma di Tudor e consigli per il calciomercato? Dico questo» – ESCLUSIVA | OneFootball

Ballotta ha parlato in esclusiva a Juventusnews24: di seguito riportate le dichiarazioni dell’ex portiere della Lazio su tutto il mondo Juventus

Marco Ballotta, ex portiere della Lazio, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24 e ha fatto il punto a 360° della situazione attuale della squadra. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.

BALLOTTA – Crede che confermare Igor Tudor sia stata la scelta corretta?«Io mi trovo d’accordo anche se si è vociferata per tanti giorni la volontà di cambiare. L’obiettivo l’ha raggiunto, ha dato un senso alla squadra: credo che sia stato giusto farlo lavorare. Non è l’ultimo arrivato: bisogna adesso capire che tipo di calciomercato vorrà fare la squadra. Sicuramente è un allenatore molto ambizioso».

BALLOTTA – Quali obiettivi crede che possa avere la Juventus in vista della prossima stagione? Di che cosa ha bisogno fronte mercato?«La Juventus è sempre la Juventus: l’obiettivo è sempre quello di vincere. Tudor in questi mesi ha capito le necessità di cui ha bisogno questo gruppo ed è convinto che con l’arrivo di qualche giocatore si possa ottenere qualcosa di più. Adesso a bocce ferme sai di quello che hai bisogno. Consiglio tre nomi? Già con il recupero di Bremer è come se avessi fatto un acquisto importante. A centrocampo ci vorrebbe un nome importante come ad esempio Ederson. Davanti, infine, sarà determinante il futuro di Dusan Vlahovic».

BALLOTTA – Saresti favorevole ad un’eventuale cessione di Dusan Vlahovic?«Io punterei ancora su Dusan Vlahovic. Lui però deve ripartire da zero e mettersi in discussione anche se indubbiamente ha bisogno di fiducia. Non sarebbe una partenza semplice, poi sono sempre i gol a fare la differenza. Lui non ha sicuramente brillato in questi ultimi mesi ma una chance gliela lascerei ancora».

Lasciar partire Mattia Perin è una scelta che condivide?«A Perin hanno messo un’etichetta, quella del secondo portiere. In passato è successo anche a me. Io sono sempre stato del parere che sia affidabilissimo: non è mai partito alla pari, sempre un gradino sotto il primo portiere. Lui non ha mai avuto la possibilità di dimostrare fino in fondo il suo valore da portiere titolare, prima di lasciarlo partire ci penserei due volte».

Infine che idea si è fatto del momento che sta vivendo la nazionale?«C’è confusione da tanto tempo. Non so se Spalletti fosse davvero adatto a questo tipo di ruolo: Gattuso ha un carattere completamente differente dal suo. Non siamo la Nazionale che stiamo vedendo ora, stiamo facendo vedere davvero poco. Vedo dei giocatori che non danno il 100% e fa arrabbiare. In Nazionale dev’essere la tua prima società, in alcune partite non si è visto abbastanza attaccamento. Bisogna ritrovare lo spirito di squadra».