PianetaBari
·14 September 2025
Bari, un film già visto… l’anno scorso. Partenza identica, premesse diverse

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·14 September 2025
Quando in piena estate fu reso noto il calendario di Serie B, in tanti hanno storto il naso guardando ciò che sarebbe aspettato al Bari. Lo hanno fatto prima Caserta poi Magalini e il presidente De Laurentiis, perché Venezia, Monza e poi le trasferte di Modena e Palermo sono equivalenti alla scalata dell’Himalaya, a maggior ragione se si sceglie di rivoluzionare letteralmente l’organico e ripartire con un nuovo allenatore. Fatto sta che dopo tre giornate, la squadra pugliese è ferma ancora a 1 punto in classifica, con la prestazione di ieri di Modena che ha spazzato via in un battibaleno le buone cose viste fino a quel momento in campo.
Copyright: SSC Bari
I numeri non mentono e, anzi, fotografano un’istantanea che dice come il cammino di Longo e Caserta sia ai punti equivalente: uno in 3 giornate per l’ex Catanzaro, così come fece il tecnico nativo di Torino. La squadra di Longo perse al debutto in casa con la Juve Stabia, fu sconfitta anche allora a Modena (e pure in quell’occasione per un rigorino dubbio) e pareggiò al 93′ col Sassuolo con una zampata di Lasagna.
Se la forza delle squadre affrontate tra i due campionati può anche essere simile (il Monza poi sconfitto a Avellino equivale quel primo Sassuolo ancora acerbo per la B; così come la Juve Stabia si rivelò una super squadra come potrà esserlo il Venezia), sono le premesse legate al Bari però profondamente diverse.
Innanzitutto, quest’anno il campionato è iniziato una settimana dopo e per fortuna è stato tolto il turno infrasettimanale di agosto. Longo esordì nel weekend di Ferragosto al San Nicola, perse una settimana dopo a Modena e in 4 giorni ottenne i suoi primi due punti tra il Sassuolo e la Sampdoria di Sottil, ieri avversario del Bari. Il tutto senza la pausa per le nazionali e con il calciomercato aperto che portò tutti i “big” solo a agosto, alcuni negli ultimi giorni, come Favilli, Falletti, Lella e Simic.
Questo Bari è nato, per fortuna, con un travaglio più leggero, visto che la rosa era di gran lunga pronta già a metà mese. Se Longo potette lavorare su un blocco consolidato negli anni (si pensi alla cerniera di centrocampo Benali-Maiello-Maita), a pesare su questo Bari è il repulisti estivo che ha di conseguenza dilatato i tempi. Ne ha parlato del resto ieri Caserta, spiegando come: «Non facciamo l’errore di guardare la classifica, la squadra ha bisogno di tempo».
Una richiesta comune agli appelli di Longo, che riuscì nel girone d’andata comunque a mettere su una striscia importanti di risultati che permise di scalare la classifica e arrivare in piena zona playoff. Ecco, dunque, i campanelli d’allarme vanno sì colti e analizzati, senza però ora cadere nello sconforto dei risultati. A Caserta il compito, già da Palermo, di rimettere in pista la macchina biancorossa.
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