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·20 April 2025

Berlusconi, Taveggia: «Mi ha dato quello che avrei potuto desiderare»

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Berlusconi, Paolo Taveggia, ex direttore organizzativo del Milan, ha parlato così al Corriere dello Sport dello storico presidente

Paolo Taveggia, ex direttore organizzativo del Milan, ha parlato al Corriere dello Sport, degli anni trascorsi al fianco del presidente Silvio Berlusconi.

LE PAROLE – «Berlusconi è l’uomo che mi ha dato quello che avrei potuto desiderare, gli devo tutto. Uscito dalla Bocconi, due anni in banca, il suicidio alle porte, anzi allo sportello, la necessità di cambiare vita, settore, pubblicità. Televisiva, le private. Mi chiama Marcello Di Tondo, uomo forte di Videotime, chiede se voglio far parte della squadra, passo da 320mila a 750mila lire al mese. Nel 1979 Berlusconi mi dice di andare in Uruguay per organizzare la diretta della Copa de Oro, la prima di una privata. Parto con Giuseppe Albertini, che è la storia della telecronaca, e un tecnico. Proprio in quell’occasione Ancelotti esordisce in Nazionale. Berlusconi chiede a me e a Marcello Dell’Utri di preparare ‘il più bel torneo di calcio al mondo da trasmettere su Canale 5’. Nasce il Mundialito, anno 1981. Lo replichiamo nell’83, l’edizione migliore, e nell’87, quando da un anno sono il direttore organizzativo del Milan, entrato fin dal primo giorno. Braida è il direttore sportivo, Ramaccioni il team manager, Galliani e Giancarlo Foscale, cugino di Berlusconi, i massimi dirigenti. Galliani si occupa della parte sportiva, Foscale è l’amministrativo. Dall’84 fino all’ingresso nel Milan avevo lavorato nel mondo della boxe con Branchini. Ricordo che quando dissi a Giovanni, per me un fratello, che sarei andato al Milan ci rimase malissimo. Lo presi in un momento particolarmente doloroso perché era appena morto un suo pugile, Salvatore La Serra. Nello stesso periodo ricevetti un’offerta anche dalla Dorna che entrava nel calcio. Rifiutai e passai il contatto proprio a lui, che decise di lasciare la boxe per fare l’agente».

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