Biasin sicuro sull’operato di Spalletti: «Sta lavorando sulla psicologia dei calciatori». Cosa deve fare per andare avanti in Champions League | OneFootball

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·5 November 2025

Biasin sicuro sull’operato di Spalletti: «Sta lavorando sulla psicologia dei calciatori». Cosa deve fare per andare avanti in Champions League

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Biasin, l’impatto psicologico di Spalletti: la sua cura per Vlahovic e Koopmeiners

È ancora presto per dare giudizi definitivi, ma la Juve di Luciano Spalletti sta già mostrando un’identità chiara. L’ex Commissario Tecnico è arrivato alla Continassa da pochissimo tempo, ed è quindi “inutile sbilanciarsi” con sentenze definitive sul suo operato.

Tuttavia, la sua prima mossa non sembra essere stata di natura tattica. La sensazione è che, al netto delle future evoluzioni di campo (come l’esperimento di Teun Koopmeiners difensore), Spalletti abbia voluto iniziare dalla “psicologia”. Ha puntato a lavorare sulla testa del gruppo, cercando di fare esattamente quello che, secondo molti, è stato il suo fallimento nella gestione della Nazionale azzurra.


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L’approccio è quello della vicinanza e della fiducia. Sono arrivate “carezze” metaforiche per i giocatori chiave che sembravano in difficoltà o smarriti. Ha cercato di recuperare Manuel Locatelli, ha dato piena fiducia al re-inventato Teun Koopmeiners e ha rimesso Dusan Vlahovic al centro del progetto, togliendogli quella pressione che lo aveva bloccato nelle precedenti gestioni.

Spalletti sta cercando di ricostruire un gruppo che era apparso fragile e sfiduciato, lavorando sull’autostima prima ancora che sugli schemi.

Biasin, il tempo stringe: in Champions non si può più sbagliare

Il problema principale di questo approccio, seppur corretto, è il “tempo”. Questa risorsa “scarseggia” per la Juventus, specialmente sul palcoscenico della Champions League. La Vecchia Signora non può permettersi i tempi di una ricostruzione psicologica lenta.

Il pareggio interno, 1-1 contro lo Sporting Lisbona, è un risultato che complica terribilmente il cammino europeo. Quel mezzo passo falso “significa non poter più sbagliare”. Con soli 3 punti in classifica, la Juve è obbligata a vincere quasi tutte le prossime gare per sperare nella qualificazione ai playoff.

Nonostante questo, Luciano Spalletti non è uno che si spaventa. L’ex CT “è abituato a certe pressioni” e sa come gestire l’urgenza di dover fare risultato a tutti i costi.

Il suo arrivo, al di là dei risultati immediati, “resta la miglior cosa che potesse capitare ai bianconeri” in questa fase. In un momento di profonda “incertezza gestionale”, con una nuova dirigenza (guidata da Damien Comolli) ancora in fase di assestamento e piena riorganizzazione, la presenza di un leader tecnico forte, esperto e carismatico come Spalletti è l’unica, vera garanzia per il futuro immediato della Vecchia Signora.

PAROLE «E la Juve di Spallettone. È li da pochissimo, l’ex ct, e quindi inutile sbilanciarsi. La sensazione è che al netto delle questioni tattiche abbia inizialmente voluto lavorare sulla psicologia, esattamente quello che non gli era riuscito in azzurro. E quindi carezze a Locatelli, a Koopmeiners, a Vlahovic e un po’ a tutti quanti. Il problema è il tempo, quello scarseggia soprattutto in Champions. Il pari con lo Sporting significa non poter più sbagliare ma Spalletti è abituato a certe pressioni e resta la miglior cosa che potesse capitare ai bianconeri in questo momento (che è ben più di un momento) di incertezza gestionale».

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