Brambati colpevolizza il sistema e attacca il capitano della Juve: «Giocatori come Locatelli pensano prima al club che alla Nazionale». Il commento sull’Italia di Gattuso | OneFootball

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·20 November 2025

Brambati colpevolizza il sistema e attacca il capitano della Juve: «Giocatori come Locatelli pensano prima al club che alla Nazionale». Il commento sull’Italia di Gattuso

Gambar artikel:Brambati colpevolizza il sistema e attacca il capitano della Juve: «Giocatori come Locatelli pensano prima al club che alla Nazionale». Il commento sull’Italia di Gattuso

Brambati non ha dubbi: colpevolizzato il sistema. La Nazionale è solo un compitino, i giocatori come Locatelli pensano prima ai club

L’ex calciatore e oggi procuratore Massimo Brambati ha lanciato un allarme durissimo sul calcio italiano intervenendo a TMW Radio. Ha sostenuto che l’Italia è un paio di categorie sotto la Norvegia a causa di riforme mai fatte.

Brambati ha escluso la colpa dei CT, dicendo che non è colpa di Gattuso, né lo era di Spalletti o Mancini quando la Nazionale non andò al Mondiale. Il problema è sistemico. La critica più severa riguarda il senso di appartenenza. Oggi la Nazionale non mi sembra più un sogno. Il calcio azzurro è diventato un compitino.


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Brambati ha citato l’esempio di Manuel Locatelli, centrocampista della Juventus, dicendo che il giocatore ora pensa alla Juve e tornerà a pensare all’Italia quando ci si avvicinerà alla data.

Brambati, il fallimento del vivaio e la sfida Inter-Milan nel derby

Brambati ha individuato la causa del declino nel fallimento del settore giovanile. L’ex giocatore, che ha definito la gestione di Gattuso una patata bollente enorme, ha sottolineato che nelle giovanili mancano istruttori veri.

Brambati ha concluso con uno sguardo sul derby InterMilan. Ha ammesso che vede l’Inter più avanti, con giocatori abituati a certe sfide. Ha espresso la sua speranza che Massimiliano Allegri, con qualche mossa, riesca a mettere in difficoltà l’allenatore nerazzurro Cristian Chivu, che da tecnico ha ancora poca esperienza.

MASSIMO BRAMBATI – «La prima cosa che mi viene in mente è: come ci siamo ridotti? Siamo diventati quasi lo zimbello del mondo. Abbiamo vinto quattro Mondiali e ora, per quello che ho visto contro la Norvegia, siamo un paio di categorie sotto di loro. La loro Federazione è cresciuta, noi invece ci siamo involuti. Guardate l’U21: faccio fatica a conoscerne i giocatori e non mi sembra che in Serie A siano titolari fissi. Non è solo una questione di stranieri: è un problema di sistema e di riforme mai fatte. Ci siamo inguaiati da soli. Mi dispiace per Gattuso: non è colpa dei CT, né lo era di Spalletti o Mancini quando non andò al Mondiale. C’è qualcosa di molto più grave sotto. Oggi la Nazionale non mi sembra più un sogno. Locatelli ora pensa alla Juve e tornerà a pensare all’Italia quando ci si avvicinerà alla data. Mi sembra sia diventata un posto dove fare il compitino, per poi concentrarsi sul club. Ai miei tempi indossare quella maglia e cantare l’inno era un sogno. Gattuso ha accettato una patata bollente enorme. Nelle giovanili mancano istruttori: ci sono ragazzi di 11-13 anni che fanno preparazione atletica, ma a quell’età devi insegnare tecnica. E così perdiamo talenti. Una volta c’erano istruttori di calcio veri, che hanno permesso di far crescere i campioni. Sposo in pieno le parole di Maldini. È una partita particolare, nessuno parte favorito. Però devo dire la verità: vedo l’Inter più avanti, ha giocatori abituati a certe sfide. E c’è Chivu che, da allenatore, non ha ancora quella esperienza. Mi aspetto che Allegri, con qualche mossa, lo metta in difficoltà».

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